Sul futuro dei nostri ragazzi a scuola è battaglia. Mentre la task force regionale ha ieri previsto il rientro in classe per oggi, di fatto le scuole, in decine e decine di comuni, restano chiuse con ordinanze dei sindaci che rischiano le impugnative dei loro atti.
Solo per fare un esempio, il Tar di Catania ha accolto l’istanza del comitato “Scuola in presenza” sospendendo l’efficacia dell’ordinanza del sindaco di Messina Cateno De Luca con la quale aveva sospeso fino al 23 gennaio la didattica in presenza nelle scuole di tutto il territorio. In difformità alle disposizioni regionali e nazionali, scuole chiuse anche a Palermo fino a domenica per ogni ordine e grado per effetto dell’ordinanza del sindaco Orlando. Ma cosa accadrà lunedì?

Genitori preoccupati dai contagi

Mentre in Sicilia, dove il contagio da Covid19 è triplicato, si va a grandi passi verso la zona arancione, moltissimi genitori di studenti sono preoccupati dal ritorno in aula. “La situazione è fuori controllo, non manderò i miei figli a scuola”. Lo dice a BlogSicilia Gaia Ilardo, infermiera che presta servizio in un ospedale palermitano e che conosce bene la situazione di affanno delle strutture sanitarie per effetto dell’aumento dei ricoveri conseguente all’aumento dei contagi. “Qui si rischia la catastrofe”, commenta la donna, madre di due bambini di 3 e 8 anni.

Siamo in piena emergenza

Ilardo spiega le motivazioni della sua scelta: “Permettere il rientro in classe degli studenti – osserva -, in una situazione di piena emergenza quale quella attuale, mi pare come sottoporli alla roulette russa. Credo fermamente nell’impegno profuso da docenti e presidi, e devo anche fare un encomio agli insegnanti dei miei figli per come stanno gestendo la situazione, ma allo stato attuale non ci sono le premesse per tornare a scuola in sicurezza.
Personalmente credo che sarebbe stato opportuno, per tutti i ragazzi, come richiesto espressamente dai genitori degli alunni fragili, prevedere la didattica a distanza per tutto il mese di gennaio”.

L’importanza della scuola

La donna, inoltre, chiarisce meglio la propria posizione: “Sono sempre stata ‘pro scuola’. Credo che la scuola sia una delle cose più importanti nella vita di un bambino. I rapporti interpersonali che lì si costruiscono saranno fondamentali per la sua esistenza. So bene che le giornate chiusi in casa sono terribili per i bambini, ma credo che al momento non ci sia altra scelta. I contagi stanno salendo a dismisura, le scuole dovrebbero essere luoghi sicuri, sempre, e in questo momento non lo sono affatto. I mie figli, con mio grande dispiacere, lunedì saranno assenti da scuola, ma ripeto, non è il momento per tornare in classe”.

La fiducia nella scienza e una scelta sofferta

“Ovviamente, come tutti – prosegue Ilardo – mi auguro che l’impennata dei contagi si arresti. Ho grande fiducia nella scienza, ho fatto vaccinare mia figlia, io stessa mi sono sottoposta alla dose booster. Ma non potrei mai stare tranquilla sapendo i miei figli a scuola. Molti genitori considerano la scuola una sorta di ‘parcheggio’ dei figli, e magari sono favorevoli alla didattica in presenza perché non sanno a chi affidarli mentre loro sono al lavoro. Non mandare i miei figli a scuola per me è una scelta sofferta, ed anche io ho problemi organizzativi. Spesso, nonostante io venga spessissimo sottoposta al tampone, a motivo della mia professione, sto lontana dai miei figli e comunque uso tutte le accortezze del caso per il timore di contagiarli. Pertanto, mandarli a scuola allo sbaraglio non mi sembra la cosa giusta da fare”.

Tutelare i bambini e i più fragili

Conclude la donna: “Si sta parlando molto degli studenti fragili ma forse ci si sta dimenticando degli anziani, fragili anche loro. I bambini spesso, dopo la scuola, trascorrono il pomeriggio con i nonni. Dopo essere stati in una classe affollata dove il contagio è in agguato…mi pare una assurda contraddizione. Credo sia necessario, in questo momento, avere la stessa attenzione usata durante il lockdown seguito allo ‘scoppio’ della pandemia anche in Italia. Forse molti stanno sottovalutando la situazione.
Anche per i miei bambini è difficile stare in casa tutto il giorno, infatti qualche volta li porto a giocare in riva al mare. Ma al momento non intravedo alcuna soluzione differente, ripeto, siamo in piena emergenza”.

Ricorso presentato oggi anche a Palermo

Intanto, anche a Palermo una trentina di genitori hanno deciso di impugnare davanti al Tar l’ordinanza numero 2 del sindaco Orlando emanata ieri sera alle 20,20 per disporre la chiusura delle scuole fino a lunedì. Il ricorso, affidato all’avvocato Fabrizio Dioguardi, ribadisce il valore di ‘rango primario’ delle norme nazionali e le successive disposizioni regionali e sottolinea come il potere del sindaco sia da considerare esistente solo a fronte di emergenze sanitarie territoriali.
I ricorrenti chiedono, dunque, l’immediata sospensione dell’ordinanza.

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