Scuole chiuse questa mattina, seppur a macchia di leopardo, dopo la decisione dei sindaci siciliani di adottare delle autonome ordinanze correlate all’emergenza contagi da covid19. Cancelli sbarrati in decine e decine di comuni. Con una platea di sindaci che alla fine ieri sera si è spaccata di fronte all’assunzione di responsabilità sulla decisione, nonostante il decreto legge del ministero dell’Istruzione che imponeva il rientro a partire da oggi con l’eccezione dei territori in zona rossa o comunque in particolare situazione di emergenza certificate dalle autorità sanitarie locali. Nessuna delle due condizioni si registra nei comuni in cui è stato deciso di tenere chiusi gli istituti. Ora i sindaci rischiano l’impugnativa delle rispettive ordinanze.

Adesione in ordine sparso

Alla fine, proprio per queste condizioni di incertezza sui reali poteri di chiusura, il fronte dei sindaci ha finito per spaccarsi. Tutti i 9 comuni capoluogo hanno deciso di chiudere le scuole, poi c’è stata l’adesione di tanti altri sindaci delle varie province. In molti hanno fatto leva, nel motivare la chiusura, sul cosiddetto articolo 50 del decreto legislativo 267 del 2000 che da potere ai sindaci di intervenire “per assicurare la sicurezza del proprio territorio”, in quanto massima autorità sanitaria.

Monteleone: “Non si poteva fare altrimenti”

Il sindaco di Carini Giovì Monteleone, tra i firmatari dell’ordinanza di chiusura delle scuole, sostiene che la scelta di chiudere le scuole era obbligata: “Non si poteva fare diversamente – ha evidenziato – e la decisione non è stata delle più semplici ma considerato l’esponenziale incremento del dato epidemiologico da covid19 nel territorio comunale, in particolare con focolai registrati tra i bambini e i giovani di età scolare, e considerato che la imminente ripresa delle attività scolastiche in presenza costituisce una evidente causa di aumento del contagio, ho emanato l’ordinanza”.

Nel trapanese in pochi convinti

In provincia di Trapani invece l’adesione è stata molto ridotta. Ad aver sottoscritto una nota congiunta i sindaci che hanno scelto di non emanare alcuna ordinanza, vale a dire quelli di Alcamo, Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Calatafimi Segesta, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Custonaci, Erice, Favignana, Gibellina, Mazara del Vallo, Marsala, Paceco, Pantelleria, Petrosino, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, San Vito Lo Capo, Santa Ninfa, Valderice e Vita. “Il quadro giuridico oggi vigente – sostengono – non consente di emettere provvedimenti restrittivi per la sospensione delle attività didattiche”.

 

 

 

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