Firmato un protocollo d’intesa tra la direzione della casa circondariale Lorusso di Pagliarelli rappresentata dalla direttrice Francesca Vazzana e il presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Palermo, Giovanni Immordino e con la partecipazione del presidente della camera penale di Palermo per regolamentare le procedure per migliorare lo di svolgimento dei colloqui tra i soggetti ristretti ed i propri difensori e ciò con la finalità di proseguire secondo lo spirito di piena e proficua collaborazione istituzionale i rapporti ottimali già esistenti.
Con la “fase tre” della gestione emergenziale della pandemia da Covid-19, l’attuale scenario globale e nazionale (che vede, quanto a quest’ultimo, alcune regioni del nord registrare persistenti sacche di contagio) impone di adottare le opportune precauzioni volte a tutelare la salute pubblica. Ecco cosa prevede il protocollo.
La direzione si impegna a mettere a disposizione degli avvocati una ulteriore sala di attesa (destinata normalmente ai familiari e, comunque, sino alla riapertura dei colloqui familiari), che si aggiunge a quella già esistente.
Agli avvocati sarà messa a disposizione una casella di posta elettronica dedicala alla ricezione delle prenotazioni dei colloqui visivi con i loro assistiti. Una volta prenotato l’orario, gli addetti daranno conferma o comunicheranno eventuale slittamento in altra fascia oraria successiva.
Agli avvocati provenienti da altre regioni sarà sempre data precedenza inserendoli, appena possibile, nella fascia oraria consentita in ragione della prenotazione effettuata. In casi di urgenza relativi alle udienze di convalida o ad o altre esigenze specifiche verranno tenuti in debita considerazione.
Il colloquio difensivo non potrà superare complessivamente i 40 minuti, per due detenuti, salva la possibilità di prorogare per un tempo non superiore ai 60 minuti.
Gli avvocati si impegnano a dotarsi del dpi costituiti da guanti, mascherina, obbligatori e; in aggiunta, visiera proiettiva.
Gli avvocati si impegnano a sottoporsi ai controlli previsti dal triage per la temperatura corporea, nell’apposita tenda al momento dell’ingresso.
La direzione della casa circondariale si impegna a consentire l’esecuzione delle telefonare con utenza fissa, così come già previsto, in alternativa al colloquio e al fine di consentire di espletare l’attività legale tramite il collegamento telefonico.
II protocollo, che è stato anche condiviso dalla camere penale di Palermo, come da nota a firma del suo presidente Fabio Ferrara, sarà efficace sino al termine dell’emergenza sanitaria in atto, legala alla pandemia da Covid-19.
Commenta con Facebook