Una seduta congiunta del governo regionale e dell’Ufficio di presidenza dell’Anci Sicilia è fissata per domani alle 11.30 all’aeroporto di Palermo (Check-in Alitalia – Livello I).

Al centro dell’incontro il “preoccupante isolamento” della Sicilia determinato dalle “irresponsabili scelte” compiute da Alitalia che rischiano di compromettere la stagione turistica e la stessa ripresa economica dell’Isola.

La decisione é stata presa congiuntamente dal governatore Nello Musumeci e dal presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni siciliani Leoluca Orlando.

Di fatto la Sicilia resta però isolata e anche i voli per Palermo e Catania scarseggiano quando, invece, sono molti di più i voli che hanno come destinazione le capitali europee o altri luoghi di vacanza fuori dallo Stivale.

La compagnia di bandiera italiana, sottoposta ad un’altra operazione di salvataggio da parte dello Stato, garantisce 28 voli a testa da e per Palermo e Catania verso Milano e Roma. Nient’altro. Eppure sono tanti i siciliani che vorrebbero rientrare sull’Isola. Questi, visto il caro biglietti e la difficoltà nel loro reperimento, preferiscono trovare mezzi alternativi.

Nei giorni scorsi anche le compagnie aeree low-cost, che riprenderanno ad operare alla spicciolata nelle prossime settimane, si sono fatte sentire temendo di essere danneggiate da alcune norme nazionali come quella sul contratto da applicare ai dipendenti che operano sulle tratte italiane. Intanto, però, il 1° luglio si ripartirà con un numero limitato di voli: il ritorno di Ryanair, che coprirà cinque tratte, Dat che continuerà a collegare Pantelleria, Corendon che garantirà i voli da e per Maastricht e Amsterdam e la new entry AlbaStar con aerei per Cuneo e Malpensa. Attendendo le tratte sociali Il collegamento fra la Sicilia e il resto del Paese, del resto, è un tema ricorrente.

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