Dopo il forte incremento dei nuovi positivi nella giornata di ieri legato però anche al raddoppio dei tamponi processati, torna ad esserci attenzione sulla situazione del contagio covid19 nell’isola nella speranza che la situazione resti tale da permettere una almeno parziale ripartenza dal 4 maggio.

A creare apprensione è il nuovo focolaio catanese che ha fatto registrare, in una sola Rsa, ben 41 contagiati e 8 ricoverati

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (mercoledì 22 aprile), in merito all’emergenza Covid19, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 58.732 (+3.639 rispetto a ieri).
Di questi sono risultati positivi 2.883 (+48), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.287 persone (+28), 388 sono guarite (+18) e 208 decedute (+2).

Degli attuali 2.287 positivi, 535 pazienti (-16) sono ricoverati – di cui 35 in terapia intensiva (-2) – mentre 1.752 (+44) sono in isolamento domiciliare. In tutte le province il numero dei ricoverati diminuisce o resta stabile

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 129 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 115 (15, 16, 10); Catania, 695 (99, 118, 73); Enna, 316 (165, 37, 25); Messina, 408 (120, 64, 43); Palermo, 354 (70, 46, 27); Ragusa, 60 (4, 6, 6); Siracusa, 98 (57, 81, 18); Trapani, 112 (5, 18, 5).

Oggi, intanto, è entrata nel vivo la sanificazione delle aree pubbliche delle zone rosse siciliane affidata all’esercito che sta collaborando con la Regione in una serie di interventi.

Ma l’attenzione si è ormai spostata sulla fase di predisposizione delle norme e degli accorgimenti per la fine del lockdown sperata da tanti ma non ancora data per scontata dopo la frenata impressa ieri alla procedura da parte del Premier Giuseppe Conte. Oggi la task force Colao ha presentato le proprie raccomandazioni che sono, però, priva di una data di attivazione.

Anche gli epidemiologi italiani hanno redatto un documento di raccomandazioni che offrono alla collettività indicando quelle che sono le priorità secondo il mondo sanitario e dunque mettendo dei paletti anche alle indicazioni che possono venire da altre task force. Un documento che naturalmente è un punto di vista sanitario ‘puro’ senza che intervenga la visione economica di contesto nelle loro valutazioni