Ha il volto sereno, anche se sa che la battaglia contro il Covid19 del marito è ancora tutta da combattere, Chiara Beninati. Intanto la donna ha vinto la sua battaglia per far rientrare a Palermo il marito, Jesus Jaime Mba Obono, l’informatico di 49 anni, di nazionalità italiana, che si trovava ricoverato in ospedale a Malabo, nella Guinea equatoriale, suo.paese d’origine dopo aver contratto il virus. Ieri mattina è arrivato a Palermo l’aereo militare messo a disposizione dallo Stato.

Jesus Jaime è sposato con la palermitana Chiara Beninati, marito e moglie sono molto impegnati nel sostegno alle comunità africane. La Farnesina aveva raccolto due giorni fa l’appello della donna, disperata per il marito in gravissime condizioni e bisognoso di cure come la dialisi. “È arrivato in stazione molto gravi e critiche ed è stato preso per un capello – dice la moglie Chiara Beninati -. La tempestività dell’intervento è stata decisiva. È in prognosi riservata, in ventilazione meccanica e ieri ha già cominciato subito la dialisi”. Adesso Jaime è curato dalla squadra del reparto specializzato dell’ospedale Cervello.

La donna è consapevole dello stato di salute del marito ed è pronta a combattere assieme al marito questa battaglia. “Non si può sapere come andrà a finire – aggiunge -, intanto l’hanno messo in sicurezza, hanno preservato gli organi più compromessi; stanno facendo un’indagine a 360 gradi per inquadrare bene la situazione e dare tutto il supporto di cui ha bisogno. Non mi importa il tempo. L’abbiamo portato qui vivo e vorremmo che uscisse all’ospedale nelle migliori condizioni”.

La coppia ha un bimbo di 5 anni che ha atteso l’arrivo del padre dall’Africa. “Sa che papà è arrivato e che però non è potuto tornare a casa perché non sta bene – dice ancora Chiara Beninati -, ma che l’ambulanza l’ha portato in ospedale ed è qui vicino a noi. Riccardo adesso aspetta che qualcuno gli metta a disposizione una macchina della polizia per salirci di sopra e farsi un bel giro di campo per concludere questa prima fase del rientro di papà”.