Un medico in servizio al pronto soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo è positivo al Covid19 ed è ricoverato non in gravi condizioni.
Il pronto soccorso resta operativo visto che viene sanificato in modo continuo e tutti i medici hanno le mascherine.
Il personale che è stato a contatto con il medico verrà sottoposto a controllo.
“L’azienda ospedaliera Villa Sofia Cervello comunica che la scorsa notte a seguito di un controllo con tampone un medico del pronto soccorso dell’ospedale Cervello è risultato positivo.
Il giovane professionista aveva prestato servizio la notte precedente e successivamente aveva accusato artralgie diffuse e cefalea e per prudenza si era sottoposto a tampone. L’ultimo tampone di controllo che aveva dato regolare esito negativo era stato fatto il 30 di agosto.
Attualmente il professionista è in buone condizioni ma per un lieve quadro di broncopolmonite è in corso il ricovero presso il reparto di malattie Infettive. I contatti stretti sono i professionisti del pronto soccorso, lavorano tutti con dpi da area covid. Stanno facendo i tamponi come da prassi e secondo schema ribadito con apposita nota odierna della direzione sanitaria”.
Lo dice Walter Messina direttore generale dell’azienda ospedaliera.
Un altro caso oggi aveva riguardato un’altra struttura sanitaria. Un uomo di 40 anni inviato dal Pronto Soccorso dell’Azienda Villa Sofia Cervello ricoverato da meno di 24 ore alla clinica Candela di Palermo è risultato positivo al Covid19 dopo che il suo quadro clinico è peggiorato e il trasferimento al Civico dove è risultato positivo solo a seguito di lavaggio bronchiale
A confermare il caso è stata la stessa direzione della clinica Candela che racconta come il paziente presenti un quadro di broncopolmonite e fosse stato già sottoposto a due tamponi per Covid19 con esito negativo.
“Nelle ore successive al ricovero si è registrato un peggioramento del quadro clinico, ragione per la quale si è deciso di trasferire il paziente in Struttura dotata di Terapia Intensiva – si legge in una nota della clinica – In data odierna, alle ore 09:39, ci è stato comunicato, dalla Direzione Medica del P.O. Civico, che il paziente è risultato positivo per ricerca Sars Cov-2 solo a seguito di lavaggio broncoalveolare”.
Dalla medesima direzione fanno sapere che in via cautelativa, sono state avviate le procedure di sanificazione ed è stato sottoposto a tampone nasofaringeo tutto il personale sanitario medico e non medico e i pazienti ricoverati al piano nel quale è stato il paziente risultato, successivamente, positivo. Il tampone sarà ripetuto, come da protocollo, nei tempi previsti. Il personale che ha avuto contatti diretti con il paziente è stato messo in isolamento dove rimarrà in attesa degli esiti dei tamponi.
Fino alla fine delle procedure verrà sospeso l’accesso, anche, a coloro che si prendono cura dei pazienti non autosufficienti, gli unici che nei giorni scorsi potevano accedere alla struttura, previa esibizione di un referto di test sierologico quantitativo o tampone nasofaringeo con esito negativo.
Sono state sospese tutte le attività ambulatoriali. Sono stati sospesi i ricoveri di ogni tipo, ad esclusione di quelli relativi al reparto di Ostetricia, per il quale era già previsto un percorso separato, reparto che, peraltro, ha un piano di degenza, personale medico e infermieristico interamente dedicato.
Il caso della clinica Candela conferma il crescere dei casi a Palermo a cui si assiste da qualche giorno ormai. Questa mattina la città si è svegliata con il nuovo palazzo di Giustizia parzialmente chiuso per sanificazione e controlli dopo che il presidente di una sezione della Corte d’Appello è risultato positivo al virus. Il magistrato sta bene, è asintomatico e si trova in quarantena a casa ma l’allarme ha causato il rinvio di tutte le udienze e certamente il problema non resterà isolato ad oggi.
Continuano intanto i guai anche nella raccolta dell’immondizia. I contagi alla rap sono saliti a 15 e le assenze nell’azienda rifiuti di Palermo rasentano il 40% della forza lavoro. Da ieri a supporto è intervenuta una prima azienda privata con contratto di appalto ‘in emergenza e se ne cercano altre. E allarme anche a scuola, al liceo Danilo Dolci dove una bidella è risultata positiva al sierologico e adesso attende il tampone ma intanto sono stati sospesi i corsi di recupero in presenza, gli esami di riparazione e le lezioni potrebbero slittare nell’avvio. Si pensa alla didattica a distanza.
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