La Regione va in soccorso alle Strutture socio-sanitarie siciliane e alle Rsa, le Residenze sanitarie assistite, con un provvedimento che garantisce, a titolo di ristoro, il 90 per cento della quota di budget assegnato per il 2020 e che, a causa della pandemia da Covid 19, non è stato coperto dalle prestazioni rese e rendicontate.
“Si tratta – dice Francesco Ruggeri, presidente della sezione ‘Strutture socio-sanitarie’ di Sicindustria – di un provvedimento importante e non scontato per il quale Sicindustria si è battuta e che garantirà alle strutture quasi l’intero budget della convenzione stipulata, non tenendo conto dei letti vuoti causati dalla tragedia Covid e della riduzione delle prestazioni dovuta ai provvedimenti di sospensione delle attività e alla progressiva riduzione delle presenze da parte dei soggetti in trattamento che, in questa fase emergenziale, sono stati indotti a interrompere o comunque a diradare le modalità di attuazione indicate dai rispettivi Piani terapeutici individuali”.
Il provvedimento a firma dell’assessore regionale per la Salute, Ruggero Razza, prevede inoltre la possibilità per le strutture socio sanitarie accreditate e per le Rsa di “reclutare personale medico, infermieristico e ausiliare, mediante il ricorso a forme di esternalizzazione del servizio”.
“Oggi – continua Ruggeri – la possibilità di reclutare personale sanitario per le nostre strutture è di vitale importanza. La pandemia ha infatti messo in evidenza una emergenza nell’emergenza, ossia la carenza di personale medico determinata da una serie di scelte compiute in trent’anni sia sul fronte sanitario sia su quello formativo. È per questo che un plauso particolare vorrei rivolgerlo all’assessore Razza e a tutto il suo staff per la sensibilità e la grande attenzione dimostrata verso il comparto”.
Lasciando il tema della salute, quattro giorni fa, Sicindustria, sempre attenta a quanto accade nel territorio, era intervenuta per lanciare l’allarme circa le imprese della ristorazione paralizzate ed il collasso della filiera chiedendo i contributi promessi con il Decreto Ristori.
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