Dopo 32 giorni di ricovero in terapia intensiva dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo, Hafiza, 34 anni, originaria del Bangladesh, che ha sconfitto il coronavirus qualche giorno fa, è stata trasferita, ieri pomeriggio, in pneumologia.

“La paziente ora si trova in buone condizioni”, assicura il primario del reparto di terapia intensiva Baldo Renda.

Hafiza è diventata un simbolo della lotta al Covid19. Dopo una lunga degenza e dopo essere diventata mamma, partorendo mentre era in coma, è riuscita finalmente a sconfiggere il coronavirus.

La giovane donna, residente da diversi anni a Palermo, era arrivata un mese fa da Londra in avanzato stato di gravidanza e dopo avere avvertito i primi sintomi era stata ricoverata nell’unità di terapia intensiva e rianimazione dell’ospedale palermitano dove era risultata positiva al Covid-19.

Due settimane fa, a causa di un ulteriore aggravamento delle sue condizioni cliniche, i medici avevano deciso di effettuare un taglio cesareo urgente alla trentesima settimana con la nascita della piccola Raisha.

Le condizioni della donna, soprattutto nei primi giorni di ricovero, erano state gravissime.
Tanto che nella notte del 27 maggio scorso erano arrivate con un volo di Stato a Palermo due sacche di plasma autoimmune dall’azienda ospedaliera di Pavia. La paziente è stata a lungo intubata e sedata.

La piccola Raisha è nata l’11 giugno scorso con un peso di appena 1,4 chili. Dopo il parto, è stata trasferita nel reparto di Neonatologia per le cure necessarie.

Sul fronte della lotta al Covid19, quella della guarigione di Hafiza, non è l’unica buona notizia arrivata in questi giorni.

Cinque giorni fa infatti è finito l’incubo Covid19 anche per Jesus Jaime Mba Obono, informatico di 49 anni, cittadino italiano, originario della Guinea Equatoriale, colpito a fine aprile nel suo paese d’origine dal virus.
L’uomo era stato prelevato lo scorso 6 maggio dall’ospedale di Malabo, capitale della Guinea Equatoriale, con un volo dell’Aeronautica militare, grazie alla Farnesina e al ministero della Difesa, e poi ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Cervello di Palermo dove grazie alle cure dei medici è riuscito a sconfiggere definitivamente il virus e a tornare a casa.

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