• Cresce l’incidenza del Covid19 nelle scuole siciliane
  • Salgono a 298 le classi in didattica a distanza in Sicilia
  • Cresce il contagio anche fra docenti e personale Ata
  • Numeri comunque bassi in percentuale

Cresce il Covid19 nelle scuole siciliana. Anche se i numeri restano bassi in percentuale, fa impressione il numero delle classi in didattica a distanza che adesso sono 298 (nel precedente report erano 220)

I dati della settimana

Nella settimana 8-14 novembre l’incidenza degli alunni positivi al covid19 risulta dello 0,17%, leggermente in aumento rispetto al dato della settimana precedente e stazionaria rispetto alla prima settimana di rilevazione. Lo dice il report dell’ufficio scolastico della Sicilia. Su 635.600 alunni della scuola dall’infanzia a quella di secondo grado, 1.112 sono risultati positivi con 358 classi su 33.853 totalmente in quarantena. Su 69.752 docenti 216 sono positivi e su 18.364 impiegati Ata sono risultati positivi in 36. Sia per il personale docente che per il personale Ata si riscontra – dice l’ufficio scolastico – una variazione dell’incidenza dei positivi rispetto alla settimana precedente, passata rispettivamente dallo 0,23% allo 0,31% per i docenti e dallo 0,11% allo 0,20% per il personale Ata.

Presidi sempre in difficoltà

I Presidi, però, restano in difficoltà riguardo la complessa applicazione delle nuove norme nate per evitare la Dad ed il ricorso alla didattica a distanza reta l’arma utilizzata dai dirigenti scolastici. Sono quasi sempre loro, i presidi, ad assumere questo genere di scelta spesso sotto la pressione anche dei genitori. Di fatto i dirigenti scolastici sono tirati per la giacca da un lato da chi ha paura del virus dall’altro da chi ha paura della chiusura della scuola o della classe e nel mezzo ci sono anche genitori negazionisti o no vax a creare tensioni e problemi

Non aiutano, secondo i dirigenti scolastici, le nuove norme che dovrebbero impedire proprio l’isolamento della classi attraverso il tracciamento dei casi. Norme complesse e applicabili secondo i dirigenti scolastici siciliani anche perché i tempi di attivazione delle usca scolastiche non sono compatibili con le pressioni dei genitori

Nuove regole inapplicate a scuola

C’è chi non è riuscito a contattare la Asl nel fine settimana, chi ha dovuto constatare che il tampone gratuito “subito” è una chimera, e chi si è scontrato con il personale che si è rifiutato di sottoporsi al test, andando in quarantena e mandando in sofferenza la scuola: a 10 giorni dal nuovo protocollo, i presidi denunciano “grandi difficoltà” di applicazione, tanto che l’obiettivo niente Dad con un positivo in classe è rimasto in molti casi un auspicio.