Sono 690 i nuovi casi di Covid19 registrati nell’isola a fronte di 34.683 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 505. Il tasso di positività sale al 2,6% ieri era all’1,5%.

L’isola è al sesto posto per contagi, al primo c’è la Lombardia con 2.207, al secondo il Veneto con 1.931, al terzo il Lazio con 1.283, al quarto l’Emilia Romagna con 1.058 casi, al quinto la Campania con 965.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

Gli attuali positivi sono 11.098 con un aumento di 195 casi. I guariti sono 501 mentre le vittime sono 6 e portano il totale dei decessi a 7.168.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono adesso 384 ricoverati, con 2 ricoverati in più rispetto a ieri in terapia intensiva sono 41, uno in meno rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

Sul fronte del contagio nelle singole province  Palermo con 175 casi, Catania 194, Messina 128, Siracusa 58, Ragusa 21, Trapani 25, Caltanissetta 36, Agrigento 48, Enna, 17.

“In Sicilia ci sono 382 ricoverati, di questi l’80% non ha fatto il vaccino, i numeri parlano chiaro. Finche non faremo passi avanti, il vaccino, piaccia o non piaccia, è l’unico deterrente, anche con tre, quattro o cinque dosi, che ci concede il diritto di non andare al cimitero”.

L’attacco di Musumeci a Omnibus

Lo ha detto il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, a Omnibus su La7 riportando i dati aggiornati sull’isola e ribadendo l’importanza della vaccinazione: “Siamo convinti che il vaccino rimanga l’unico rimedio, non per tirarci fuori, ma per continuare a vivere – ha aggiunto il governatore siciliano – Sono d’accordo con i dubbi dell’uomo della strada, nessuno ha certezze assolute perché nessuno ha avuto esperienze con una calamità sanitaria di dimensioni catastrofiche.

Serve inasprimento regole

Tutto quello che non sapeva fare la scienza lo ha imparato, ma anche noi governatori diventati soggetti attuatori della lotta contro il Covid19. Nessuno di noi ha un attestato particolare, abbiamo dovuto inventare una strategia”. Il Presidente della Regione Siciliana, quindi, sul tema di un inasprimento delle regole sul green pass e di un possibile obbligo vaccinale, ha detto: “In alcuni particolari casi lo Stato ha il diritto-dovere di sospendere momentaneamente alcune libertà individuali se l’adozione di questo drastico e temporaneo provvedimento può salvaguardare gli interessi generali”.

Non è questione politica

“Non è una questione di destra o sinistra, con tutti i governatori dopo tanti mesi di vana campagna di persuasione siamo d’accordo – afferma Musumeci -. Eviterei di burocratizzare a destra o a sinistra, è una battaglia di civiltà, di diritti e di doveri, lo stato è il grande padre di famiglia e ha il dovere di tutelare propria comunità – ha aggiunto il governatore siciliano – C’è uno zoccolo duro irriducibile di oltre 7 milioni di italiani, in questa fascia c’è una larga parte di cittadini che hanno bisogno ancora di convincersi, è probabile che una misura ulteriormente più restrittiva possa convincere i più refrattari”.