Sono 327 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore nell’isola a fronte di 20.752 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 546 L’incidenza scende all’1,6% ieri era al 2,4%.

L’isola è al decimo posto per contagi, al primo c’è la Lombardia con 1.237 casi, al secondo posto il Veneto con 1.125 casi, al terzo posto il Lazio con 1.067 casi, al quarto posto la Campania con 830 casi, al quinto l’Emilia Romagna con 682 casi e al sesto il Friuli Venezia Giulia con 524 casi, a settimo il Piemonte con 483 casi, all’ottavo la Toscana con 431 casi, al nono la provincia autonoma di Bolzano con 359 casi.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

Gli attuali positivi sono 9.006 con un aumento di 21 casi. I guariti sono 303 mentre si registrano 3 vittime, che porta il totale dei decessi a 7.088.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono adesso 370 ricoverati, con 12 ricoverati in più rispetto a ieri in terapia intensiva sono 50, lo stesso numero di ieri.

La situazione nelle singole province

Sul fronte del contagio nelle singole province  Palermo con 38 casi, Catania 118, Messina 21, Siracusa 49, Ragusa 17, Trapani 36, Caltanissetta 21, Agrigento 24, Enna, 3.

Nuovo decreto di Musumeci e restrizioni

Salgono a tre i comuni siciliani in zona arancione a causa del contagio da Covid19. I Comuni di Limina e Monforte San Giorgio, in provincia di Messina, da domani domenica 14 novembre saranno in “zona arancione”. Lo prevede l’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Nello Musumeci, su proposta del dipartimento regionale Asoe. Le misure restrittive anti Covid, a causa dell’alto numero di positivi in rapporto ai vaccinati, saranno in vigore fino a mercoledì 24 novembre (compreso).

Si aggiungono a Nicolosi già in arancione

Si aggiungono al Comune di Nicolosi che è entrato proprio oggi in zona arancione e vi resterà fino al 24 novembre in base ad una ordinanza emanata 24 ore prima

Covid: Sestili, epidemia accelera, a Natale circa 30.000 casi

L’epidemia di Covid-19 accelera in Italia, con un tempo di raddoppio dei casi che si è ridotto da 20 a 14 giorni circa, tanto che per Natale i casi potrebbero essere fra 25.000 e 30.000. E’ quanto indicano le stime del fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagine Facebook ‘Coronavirus-Dati e analisi scientifiche’. “Nell’ultima settimana si è abbassato il tempo di raddoppio, che adesso è di circa 14 giorni. Questo significa – ha aggiunto – che a fine novembre potemmo avere circa 15.000 casi e per Natale intorno a 30.000 casi”. Si tratta di una stima e, ha precisato il fisico, “come ogni stima ha dei margini di errore, ma al momento è plausibile”. Naturalmente, ha proseguito, “vanno considerate tutte le variabili del caso, in quanto eventuali misure di contenimento potrebbero limitare la crescita dell’epidemia, ma è anche possibile che l’epidemia progredisca più velocemente perché siamo ancora in una fase di espansione e sembra che il tasso di crescita stia aumentando nel tempo”.

Il tempo di raddoppio si è ridotto da 20 a 14 giorni circa

L’epidemia in Italia mostra al momento la tendenza ad aumentare in quanto l’indice di contagio Rt è superiore a 1, così come lo sono i valori equivalenti e più aggiornati nel tempo, come il Covindex. “E’ un valore attualmente stabilizzato a 1,2, ma sappiamo che se questo valore è superiore a 1 i casi crescono”. Giocano un ruolo nell’epidemia anche i focolai segnalati in alcune regioni. “La situazione più complicata al momento è quella del Nord Est, con Alto Adige e Friuli che registrano le incidenze più alte: con oltre 500 casi su 100.000 abitanti sono circa 8 volte maggiori a quelle rilevate nel resto del Paese”. A questo incremento, ha osservato, hanno sicuramente contribuito le manifestazioni, così come ha un ruolo nella diffusione dei contagi il fatto che queste zone sono al confine con Paesi con un’incidenza altissima, come l’Austria e la Slovenia”.

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