Sono 6.481 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 46.599 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 6.726. Il tasso di positività scende al 13,9% ieri era al 18,6%.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
L’isola è al quinto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 239.409 con un aumento di 1.620 casi. I guariti sono 6.949 mentre le vittime sono 20 portano il totale dei decessi a 9.918.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero sono 989 ricoverati con 16 casi in meno rispetto a ieri, in terapia intensiva sono 62, tre in più rispetto a ieri.
La situazione nelle singole province
Questi i dati del contagio nelle singole province Palermo con 2.940 casi, Catania 1.029, Messina 1.461, Siracusa 485, Trapani 830, Ragusa 579, Caltanissetta 363, Agrigento 772, Enna 130.
In aumento i ricoveri nei reparti ordinari
Peggiora la situazione dell’occupazione a livello nazionale nei reparti ordinari che, dopo una fase stazionaria, è cresciuta, seppure in modo contenuto, dal 12.7% al 13,8%. Lo indica l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
“L’analisi delle differenze settimanali dei dati di occupazione dei reparti ordinari mostra che siamo in una fase iniziale di crescita accelerata. Il valore – rileva l’esperto – è sotto la soglia critica del 15% della zona gialla, ma se consideriamo separatamente i dati delle 12 regioni/province autonome coinvolte, la situazione è diversa”.
Due regioni superano infatti la soglia della zona arancione del 30%, sette quella della zona gialla e due sono poco sotto questa soglia. “Peggiora quantitativamente la situazione delle regioni dove l’occupazione era già in crescita” e, aggiunge, quattro delle 12 regioni mostrano trend di crescita in entrambi i tipi di reparti. Inoltre, l’analisi delle differenze settimanali dei dati mostra che in Friuli Venezia Giulia, Lazio, provincia autonoma di Trento e Valle d’Aosta ci sono segni iniziali di crescita dei reparti ordinari e, in Umbria, delle terapie intensive.
Ecco di seguito i valori relativi alle 12 regioni nelle quali si rileva un aumento dei ricoveri. I numeri nelle parentesi indicano il valore attuale di occupazione e l’incremento medio giornaliero: Calabria: reparti ordinari (34%, +0.62%) Umbria: reparti ordinari (30%, +0.63%) Basilicata: reparti ordinari (27,5%, +1.0%), terapie intensive (5%, +0.31%). Sicilia: reparti ordinari (25%, aumento 0,40%) Marche: reparti ordinari (21%, aumento 0,35%) Puglia: reparti ordinari (salto al 21%, aumento medio fino al 21-3 +0,18%) Sardegna: reparti ordinari (20.5%, + 0,08%), terapie intensive (10%, + 0.14%) Abruzzo: lieve aumento, con oscillazioni, dei reparti ordinari (20%). Toscana: reparti ordinari (15%, + 0,40%) Campania: reparti ordinari (14.5%, +0,16%), terapie intensive aumento con oscillazioni (6%, +0,14%) Provincia autonoma di Bolzano: reparti ordinari (14.5%, + 1,6%), terapie intensive (5.5%, +0.38%) Lombardia: reparti ordinari (9%, + 0.15%).
Risale a 14% occupazione reparti, intensive ferme a 5%
L’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di ‘area non critica’ da parte di pazienti Covid risale al 14% in Italia (un anno fa era al 42%) e, in 24 ore, cresce in 9 regioni, raggiungendo valori superiori al 20% in Calabria (al 34%), Umbria (29%), Basilicata (27%), Sicilia (25%), Puglia, Sardegna e Marche (21%). L’occupazione delle terapie intensive, invece, è ora stabile al 5% in Italia a fronte del 39% raggiunto esattamente un anno fa, ed è sotto il 10% in tutte le regioni. Lo indicano i dati (Agenas) del 22 marzo 2022.
I dati in Italia
Nel dettaglio, in base al monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area medica (o ‘non critica’) da parte di pazienti con Covid-19, a livello giornaliero scende in 5 regioni Basilicata (al 27%), Friuli Venezia Giulia (10%), Molise (14%), Umbria (29%), Valle d’Aosta (11%); mentre cresce in 9 regioni o province autonome: Campania (15%), Emilia Romagna (11%), Liguria (15%), Pa di Bolzano (14%), Puglia (21%), Sardegna (21%), Sicilia (25%), Toscana (15%) e Veneto (8%). E’ stabile nelle restanti 7: Abruzzo (al 20%), Calabria (34%), Lazio (17%), Lombardia (9%), Marche (21%), Pa Trento (8%) Piemonte (8%).
Sempre a livello giornaliero, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cresce in Basilicata (5%) e Puglia (6%) mentre cala in Lombardia (2%), Pa Bolzano (al 5%), Sardegna (9%), Umbria (6%). In Molise (3%) e Valle d’Aosta (0%) variazione non disponibile. E’ invece, stabile in 14 regioni o province autonome: Abruzzo (al 7%), Calabria (6%), Campania (6%), Emilia Romagna (6%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (8%), Liguria (4%), Marche (2%), Pa Trento (1%), Piemonte (4%), Sicilia (7%), Toscana (6%) e Veneto (3%).
Commenta con Facebook