Sono 6.748 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 46.599  tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 6.481. Il tasso di positività sale al 17% ieri era al 13,9%.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

L’isola è al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 234.895 con un decremento di 4.514 casi. I guariti sono 12.136 mentre le vittime sono 18 portano il totale dei decessi a 9.936.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono 983 ricoverati con 6 casi in meno rispetto a ieri, in terapia intensiva sono 63, uno in più rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

Questi i dati del contagio nelle singole province Palermo con 2.083 casi, Catania 1.077, Messina 1.393 Siracusa 541, Trapani 658, Ragusa 494, Caltanissetta 375, Agrigento 838, Enna 181.

Gimbe, 500.000 casi in 7 giorni,+32% e contagio corre al Sud

Per la seconda settimana consecutiva si registra un netto incremento dei nuovi casi di Covid-19. Dal 16 al 22 marzo sono stati oltre mezzo milione, passando dai 379.792 della settimana precedente a 502.773, con un aumento del 32,4%.

I contagi corrono in particolare nel Sud Italia, dove sono cresciuti del 42,2%; mentre il nord ovest, il nord est e il centro si attestano intorno al 30% e le isole al 17,7%. È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe, che dal 16 al 22 marzo registra, invece, una lieve diminuzione dei decessi: sono stati 924 a fronte dei 976 della settimana precedente, pari a -5,3%.

Gimbe, in 38 province oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti

Salgono da 17 a 38 le province italiane con un’incidenza superiore a 1.000 casi di Covid-19 per 100.000 abitanti, un valore chiave per capire la velocità di circolazione del virus. E quella che registra il valore più elevato è Lecce, che supera quota 2.000 casi. Mentre in tutte le province, eccetto Bolzano, si registra un incremento percentuale dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente. È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe relativo alla settimana dal 16 al 22 marzo.

Nella settimana 16-22 marzo il monitoraggio Gimbe rileva un incremento percentuale dei nuovi casi in tutte le Regioni: dal 51,6% della Puglia al +17,1% dell’Umbria. Fa eccezione la Provincia Autonoma di Bolzano, sostanzialmente stabile (-0,6%). Sono in aumento del 16% anche i casi attualmente positivi (sono stati 1.200.607 rispetto a 1.036.124 della settimana precedente) e le persone in isolamento domiciliare (1.191.183 rispetto a 1.027.149). Si registra un netto aumento del numero dei tamponi totali (+12,9%): da 2.852.637 della settimana 9-15 marzo a 3.220.105 della settimana 16-22 marzo. In particolare, i tamponi rapidi sono aumentati del 15,9% (+345.935) e quelli molecolari del 3,2% (+21.533).

La media del tasso di positività dei tamponi molecolari sale dall’11,3% al 13,4%, mentre quella degli antigenici rapidi dal 13,9% al 16,3%. “I dati – conclude Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – indicano che siamo in una fase di netta ripresa della circolazione virale, seppur eterogenea nelle varie aree del Paese: oltre 1,2 milioni di mila persone attualmente positive, una media di quasi 72 mila nuovi casi al giorno e un tasso di positività che ha raggiunto il 15,2%. L’aumento dei contagi si riflette sull’incremento dei ricoveri in area medica e frena la discesa di terapie intensive e decessi”.

Le 38 province italiane con un’incidenza superiore a 1000 casi per 100.000 abitanti sono: Lecce (2.062), Messina (1.629), Perugia (1.587), Terni (1.507), Fermo (1.474), Avellino (1.458), Crotone (1.395), Agrigento (1.390), Ascoli Piceno (1.382), Reggio di Calabria (1.382), Vibo Valentia (1.375), Siena (1.373), Grosseto (1.338), Rieti (1.336), Teramo (1.313), Lucca (1.298), Bari (1.281), Ragusa (1.248), Benevento (1.244), Brindisi (1.242), Caltanissetta (1.224), Latina (1.178), Matera (1.177), Frosinone (1.172), Sassari (1.133), Ancona (1.130), Potenza (1.111), Oristano (1.109), Macerata (1.105), Massa Carrara (1.080), Livorno (1.078), Arezzo (1.073), L’Aquila (1.064), Caserta (1.062), Foggia (1.055), Trapani (1.035), Enna (1.020) e Viterbo (1.001).

Gimbe, ricoveri ordinari +5,9%, frena discesa intensive

Salgono i ricoveri in area medica del 5,9% (+496) e calano, anche se in misura minore rispetto alla scorsa settimana, i ricoveri in terapia intensiva (-47), pari a -9,4% rispetto alla settimana precedente. Questo quanto emerge dal nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe per la settimana 16-22 marzo 2022. In particolare in area critica dal picco di 1.717 del 17 gennaio i ricoveri sono scesi a 455 il 22 marzo; in area medica, invece, dopo aver toccato il minimo di 8.234 il 12 marzo, sono risaliti a quota 8.969 il 22 marzo. (ANSA).

Sul fronte degli ospedali, spiega Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe, “si rileva un’ulteriore riduzione dei posti letto occupati da pazienti Covid in terapia intensiva (-9,4%), mentre l’incremento dei nuovi casi ha determinato un’inversione di tendenza nei ricoveri in area medica (+5,9%)”. Al 22 marzo il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 13,8% in area medica e del 4,8% in area critica. Abruzzo, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria superano la soglia del 15% in area medica, con la Regione Calabria che tocca quota 34%; nessuna Regione va oltre la soglia del 10% in terapia intensiva, secondo il report Gimbe. “Stabile rispetto alla scorsa settimana – puntualizza Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe – il numero degli ingressi giornalieri in terapia intensiva: la media mobile a 7 giorni si attesta infatti a 42 ingressi/die rispetto ai 41 della settimana precedente”.

Gimbe, spingere su vaccini per evitare 5/a ondata e ricoveri

“Per evitare che il rialzo dei casi dia il via ad una quinta ondata il cui impatto sui servizi ospedalieri potrebbe compromettere la roadmap prevista dal decreto riaperture, è indispensabile imprimere una nuova spinta alla campagna vaccinale in stallo ormai da tempo”. Lo afferma il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, commentando i dati del nuovo monitoraggio indipendente relativo alla settimana 16-22 marzo sull’andamento del Covid in Italia. Secondo Gimbe occorre aumentare le coperture vaccinali e le terze dosi, in particolare negli over 50, e accelerare con le quarte dosi negli immunodepressi. “Ovviamente – dice Cartabellotta – prestare la massima attenzione ai comportamenti individuali, in particolare continuando ad utilizzare le mascherine al chiuso”.

Di fatto – rileva Gimbe – ferme le percentuali di popolazione vaccinata con almeno una dose (85,6%) e con ciclo completo (83,9%). Sono 6,96 i milioni di non vaccinati, di cui 2,35 milioni di guariti protetti solo temporaneamente e 4,51 attualmente vaccinabili. Il tasso di copertura di terze dosi è all’84% e sono “solo 47.794 le quarte dosi somministrate agli immunocompromessi”. Comlessivamente per i nuovi vaccinati, nella settimana 16-22 marzo si registra un ulteriore calo: 18.296 rispetto ai 23.895 della settimana precedente (-23,4%). Di questi il 21,4% è rappresentato dalla fascia 5-11: 3.907, con un calo del 16,6% rispetto alla settimana precedente. Nonostante l’obbligo vaccinale e l’obbligo di green pass rafforzato sui luoghi di lavoro, tra gli over 50 il numero di nuovi vaccinati scende ancora, attestandosi a quota 4.031 (-37,9% rispetto alla settimana precedente. Nella fascia 5-11 anni al 23 marzo sono state somministrate in totale dall’inizio della campagna vaccinale per questa fascia, 2.417.151 dosi: 1.370.966 bambini hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino (di cui 1.225.734 hanno completato il ciclo vaccinale), con un tasso di copertura nazionale che si attesta al 37,3% con nette differenze regionali (dal 20,2% della Provincia Autonoma di Bolzano al 53,7% della Puglia). (ANSA).

Covid: Dasoe, curva positivi in Sicilia aumentata del 15%

Nella settimana dal 14 al 20 marzo, si registra un nuovo aumento nella curva dei casi di Covid-19. L’incidenza di nuovi positivi è pari a 49.316 (+15.75%), con un valore cumulativo di 1.020,25/100.000 abitanti. E’ quanto emerge dall’ultimo Dipartimento Asoe della Regione Siciliana. Il tasso di nuovi casi più elevato, rispetto alla media regionale, si è registrato nelle province di Messina (1.626 per 100.000 abitanti), Agrigento (1.470/100.000), Ragusa (1.254/100.00) e Caltanissetta (1.205/100.000). Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra gli 11 e i 13 anni (1.938/100.000), tra i 14 e i 18 anni (1.767/100.000) e tra i 6 e i 10 anni (1.757/100.000). Si conferma una situazione epidemica acuta nella settimana di monitoraggio trascorsa, con un’incidenza in aumento ma con un’ospedalizzazione in costante riduzione. L’epidemia, pur mostrando segnali di arresto, rimane in una fase delicata con un significativo impatto sui servizi territoriali e assistenziali, ma con un netto trend in calo di nuove ospedalizzazioni e proporzione di casi ospedalizzati molto più contenuta rispetto ai periodi precedenti, in parte spiegata anche dal riscontro occasionale di positività concomitante al ricovero. Per quanto riguarda la campagna vaccinale il report prende in esame la settimana dal 16 al 22 marzo.

Nella fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni i vaccinati con almeno una dose si attestano al 28,13% del target regionale. Sono 74.997 i bambini, pari al 23,82%, che hanno completato il ciclo primario. Gli over 12 anni vaccinati con almeno una dose si attestano all’89,87%; ha completato il ciclo primario l’88,48% del target regionale. Al 22 marzo in Sicilia risultano erogate 10.310.109 dosi, delle quali 3.964.556 come prima dose e 3.763.428 come seconda. Complessivamente i vaccinati con dose aggiuntiva/booster sono 2.639.180, pari al 75,51% degli aventi diritto. Sono invece 856.120 i cittadini che possono ricevere la somministrazione della dose booster, ma ancora non l’hanno fatto. Dal primo marzo sono state effettuate 1.007 somministrazioni di quarta dose prevista per gli over 12 con marcata compromissione della risposta immunitaria e che hanno già completato il ciclo vaccinale primario con tre dosi da almeno 120 giorni. Sempre a partire dalla stessa data sono state effettuate 1.143 somministrazioni con il vaccino Nuvaxovid (Novavax).