Sono 1.331 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 14.581 tamponi processati. Ieri i positivi erano 1.562. Il tasso di positività è al 9,1%, in diminuzione rispetto al 12,6% di ieri.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

La Sicilia è al nono posto per contagi. Gli attuali positivi sono 19.980 con un aumento di 153 casi. I nuovi guariti sono 1.176, due morti, che portano il totale a 12.241.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 312, due in più rispetto a ieri, mentre in terapia intensiva sono 18, uno in più di ieri.

La situazione nelle singole province

A livello provinciale si registrano a Palermo 338 casi, Catania 257, Messina 152, Siracusa 171, Trapani 166, Ragusa 82, Caltanissetta 50, Agrigento 68, Enna 47.

Covid: Gimbe, continua calo contagi, di nuovo giù intensive

Continua la discesa dei contagi (-14,4%), tornano a scendere le terapie intensive (-8,7%), stabili i ricoveri (+1,6%) e decessi in aumento (+2,8%). Si riassume in questi dati l’andamento della pandemia da Covid-19 in Italia nella settimana 19-25 ottobre, secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. Rispetto ai 7 giorni precedenti, e per la seconda settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione – si registra un calo dei nuovi casi settimanali: da oltre 275mila della scorsa settimana scendono a quota 236mila, con una media mobile a 7 giorni di quasi 34 mila casi al giorno”.

Monitoraggio settimanale, stabili i ricoveri ma decessi aumentano

Ad esclusione della Sicilia (+3,3%), il calo dei nuovi casi riguarda tutte le Regioni (dal -3,8% del Lazio al -34,5% della Provincia Autonoma di Bolzano). Sul fronte degli ospedali, afferma Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe, “tornano a scendere le terapie intensive dopo tre settimane consecutive di aumento, mentre si stabilizzano i ricoveri in area medica. In termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, dopo aver raggiunto il massimo di 254 il 17 ottobre sono scesi a 232 il 25 ottobre; in area medica, dopo aver raggiunto il minimo di 3.293 il 24 settembre, hanno raggiunto quota 7.106 il 25 ottobre”. In ulteriore lieve aumento, invece, il numero dei decessi: 559 negli ultimi 7 giorni (di cui 14 riferiti a periodi precedenti), con una media di 80 al giorno rispetto ai 78 della settimana precedente.

Covid: Gimbe, ancora 7,4mln senza terza dose, 4/a per 21,4%

Sono 6,8 milioni gli italiani non vaccinati contro il Covid: di questi 830mila guariti sono protetti solo temporaneamente. Sono inoltre 7,46 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la terza dose, di cui 2,36 milioni di guariti che non possono riceverla nell’immediato. Per la quarta dose il tasso di copertura nazionale è al 21,4% con nette differenze regionali: dal 10% della Sicilia al 33% del Piemonte. Questo quanto emerge sul fronte vaccini dal monitoraggio settimanale indipendente della Fondazione Gimbe relativa al periodo 19-25 ottobre da cui si evince inoltre che calano i nuovi vaccinati: 1.411 rispetto ai 1.576 della settimana precedente (-10,5%).

Per quanto riguarda la quarta dose, la platea per il secondo richiamo è di 19,1 milioni di persone: di queste, 13,2 milioni possono riceverlo subito, 1,8 milioni non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 4,1 milioni l’hanno già ricevuto. Al 26 ottobre sono state somministrate 4.092.138 quarte dosi, con una media mobile di 35.944 somministrazioni al giorno, in aumento rispetto alle 35.486 della scorsa settimana (+1,3%).

Infine sulle quinte dosi nessun dato ufficiale è attualmente disponibile. Il monitoraggio di Gimbe, nel capitolo varianti, sottolinea che, secondo le previsioni, la nuova variante BQ1 e il suo sotto-lignaggio BQ1.1 (la Cerberus) diventeranno dominanti tra metà novembre e inizio dicembre 2022, con verosimile aumento dei casi nelle prossime settimane o mesi. In base agli studi disponibili, BQ.1 ha una rilevante capacità di sfuggire alla risposta immunitaria, indotta sia da vaccinazione che da infezione naturale. Al momento, conclude il monitoraggio di Gimbe, non ci sono evidenze che questa variante sia associata ad una maggiore gravità dell’infezione rispetto ad Omicron BA.4/BA.5.

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