Sono 710 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 6.010 tamponi processati. Ieri erano 1.920. Il tasso di positività è al 12%%, in diminuzione rispetto al 15% ieri.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
La Sicilia è al settimo posto per contagi. Gli attuali positivi sono 129.291 con un decremento di 20.536 casi. I guariti sono 21.230 e 16 le vittime, che portano il totale dei decessi a 11.817.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 859, 9 in più rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 43, quattro in meno rispetto a ieri.
La situazione nelle singole province
A livello provinciale si registrano a Palermo 181 casi, Catania 129, Messina 102, Siracusa 51, Trapani 75, Ragusa 53, Caltanissetta 31, Agrigento 73, Enna 15.
Cislaghi, raggiunta fase picco dei decessi per questa ondata
Siamo nella “fase di picco dei decessi per questa ondata” epidemica di Covid-19 e, nelle prossime settimane, dovremmo assistere ad un loro decremento”. Così all’ANSA l’epidemiologo Cesare Cislaghi, il quale sottolinea come attualmente “la letalità grezza, ovvero senza correzioni per età e genere, sta decrescendo ed è di circa di 1,5 decessi ogni mille contagiati diagnosticati”. Per una stima ancora più corretta, spiega l’esperto, “si dovrebbero considerare anche alcuni altri fattori concomitanti come l’età, il genere, la residenza e possibilmente anche le condizioni di salute dei contagiati, ma nel medio periodo questi fattori non sembra siano molto cambiati e quindi non dovrebbero influire sui trend, ma potrebbero farlo se si volessero confrontare situazioni diverse come la letalità di altre nazioni”.
Mortalità ancora elevata
La mortalità per Covid-19 in dati assoluti “resta ancora elevata – chiarisce – perché la mortalità dipende dal numero di contagi e dalla latenza tra diagnosi e decessi, che è mediamente di circa tre settimane. Quindi, poiché tre settimane fa ci trovavamo nella fase di picco dei contagi, chiaramente in questi giorni si sta assistendo anche al picco dei decessi: il picco dei contagi è stato infatti a metà luglio ed ora siamo al periodo di picco dei decessi per questa ondata rispetto al loro valore assoluto”.
Tuttavia, rileva Cislaghi, “l’aspetto positivo è che nonostante la mortalità come numero assoluto sia aumentata, la letalità come proporzione tra decessi e contagi è invece diminuita e da ora in poi – conclude – dovremmo assistete ad un calo dei decessi se non ci saranno situazioni impreviste”.
Covid: attualmente positivi scesi a quota un milione
Gli italiani positivi al Coronavirus tornano a scendere verso la quota un milione: sono attualmente 1.054.167, ovvero 40.789 in meno rispetto a ieri. In totale sono 21.325.402 i contagiati dall’inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 173.249. I dimessi e i guariti sono 20.097.986 con un incremento di 52.651.
Agenas, reparti stabili al 14%,in 6 regioni ancora oltre 15%
E’ stabile al 14%, nell’arco di 24 ore in Italia, la percentuale di posti occupati per Covid nei reparti ordinari (un anno fa era al 5%) e sono in calo ma restano ancora 6, le regioni in cui il valore supera la soglia del 15%: Umbria (37%), Calabria (29%), Liguria (24%), Sicilia (22%), Marche (18%), Emilia Romagna (16%). Sempre a livello nazionale, è stabile al 4% la percentuale di terapie intensive occupate da pazienti Covid (un anno fa era al 3%).
E’ Questa la rilevazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) sui dati del 7 agosto, pubblicata oggi. Nel dettaglio, in 24 ore, la percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica) occupati da pazienti Covid cala in 7 regioni o province autonome: Abruzzo (19%), Basilicata (18%), Campania (15%), Friuli Venezia Giulia (17%), Lazio (14%), Marche (18%), Valle d’Aosta (16%); cresce in 4 regioni: Liguria (24%), Molise (14%), Pa Bolzano (14%), Pa Trento (15%); mentre è stabile in 11 regioni: Calabria (29%), Campania (13%), Emilia Romagna (16%), Lombardia (11%), Puglia (15%), Sardegna (10%), Sicilia (22%), Toscana (12%), Umbria (37%), Veneto (11%). L’occupazione dei posti nelle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cresce in 3 regioni: Basilicata (5%), Sardegna (6%), Umbria (7%). Cala in 5: Abruzzo (al 5%), Calabria (5%). E’ stabile in 14 regioni o province autonome: Campania (4%), Emilia Romagna (5%), Friuli Venezia Giulia (1%), Lazio (6%), Liguria (2%), Marche (2%), Molise (3%), Lombardia (2%), Pa Trento (3%), Piemonte (2%), Puglia (4%), Sicilia (6%), Toscana (4%), Veneto (3%). In Valle d’Aosta (0%) e Pa Bolzano (0%) la variazione non e’ disponibile. Tutte le regioni sono sotto la soglia d’allerta del 10%.
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