Sono 3.498 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 18.470 tamponi processati. Ieri erano 2.957. Il tasso di positività è al 18,1% in aumento rispetto al 16% ieri.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
La Sicilia è al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 168.459 con un decremento di 3.086 casi. I guariti sono 6.568 e 16 vittime che portano il totale dei decessi resta 11.751.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 891, 34 in meno rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 45, lo stesso rispetto a ieri.
La situazione nelle singole province
A livello provinciale si registrano a Palermo 649 casi, Catania 648, Messina 770, Siracusa 264, Trapani 298, Ragusa 195, Caltanissetta 158, Agrigento 342, Enna 174.
Covid, bollettino settimanale
Nella settimana dal 25 al 31 luglio si è registrato, in linea con la tendenza nazionale, un calo di nuovi casi. L’incidenza di nuovi soggetti positivi è pari a 28.425 (-31%) con un valore cumulativo di 592/100.000 abitanti. Il tasso più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Messina (865/100.000 abitanti), Agrigento (666/100.000), Siracusa (624/100.000) e Trapani (606/100.000). Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra i 70 e i 79 anni (721/100.000 abitanti), tra i 60 e i 69 anni (714/100.000) e tra gli 80 e gli 89 anni (648/100.000). Anche le nuove ospedalizzazioni sono in lieve diminuzione.
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, i dati si riferiscono al periodo tra il 27 luglio e il 2 agosto. Nel target 5-11 anni i vaccinati con almeno una dose si attestano al 26,81% del target regionale. Risulta con ciclo primario completato il 23,06%, ovvero 71.084 bambini. Nel target over 12, il 90,67% è stato vaccinato con almeno una dose, mentre l’89,36% ha completato il ciclo primario.
Sono ancora 1.058.228 i cittadini che, maturato il diritto di ricevere la terza dose, non l’hanno effettuata. Nello specifico, i vaccinati con dose “booster” sono 2.755.716, pari al 72,25% degli aventi diritto. Dal primo marzo è iniziata la somministrazione della quarta dose nei soggetti over 12 con marcata compromissione della risposta immunitaria e che hanno già completato il ciclo vaccinale primario con tre dosi da almeno 120 giorni.
Dal 13 luglio è partita la somministrazione della quarta dose agli over 60 e alle persone ad elevata fragilità dai 12 anni in su, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla terza dose o dall’ultima infezione successiva al richiamo. Dal primo marzo sono state effettuate 86.099 somministrazioni di quarta dose di cui 42.227 a soggetti over 80. Sempre nel periodo dal 27 luglio al 2 agosto sono state somministrate 12.709 quarte dosi con una media giornaliera del periodo di 1.816 somministrazioni. Rispetto alla settimana precedente, si registra una diminuzione delle vaccinazioni in quarta dose pari a -1.762 (-12%).
Covid: Agenas, occupazione reparti al 16%, cala in 13 regioni
Nell’arco di 24 ore, in Italia, è stabile al 16% la percentuale di posti occupati per Covid nei reparti ordinari (un anno fa era al 4%), ma cala in 13 regioni o province autonome: Abruzzo (al 20%), Basilicata (19%), Calabria (31%), Campania (15%), Emilia Romagna (18%), Lazio (16%), Liguria (27%), Marche (19%), Pa Bolzano (11%), Pa Trento (14%), Toscana (13%), Umbria (37%), Valle d’Aosta (24%). A livello nazionale, è stabile al 4% anche la percentuale di terapie intensive occupate da pazienti Covid (un anno fa era al 3%).
E’ Questa la rilevazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) sui dati del 3 agosto. Nel dettaglio, in 24 ore, la percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica) occupati da pazienti Covid non vede aumenti, mentre è stabile in 8 regioni: Friuli Venezia Giulia (22%), Lombardia (13%), Molise (11%), Piemonte (8%), Puglia (17%), Sardegna (11%), Sicilia (24%), Veneto (12%). In 13 regioni, quindi, supera ancora la soglia d’allerta del 15%: Umbria (37%), Valle d’Aosta (26%), Calabria (31%), Basilicata (19%), Liguria (27%), Sicilia (24%), Friuli Venezia Giulia (22%), Abruzzo (20%), Marche (19%), Emilia Romagna (18%), Puglia (17%), Lazio (16%), Campania (15%).
L’occupazione dei posti nelle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cresce in 4 regioni: Basilicata (4%), Friuli Venezia Giulia (4%), Umbria (7%) e Veneto (4%). Cala in 5: Calabria (7%), Lazio (6%), Liguria (2%), Molise (5%), Pa Bolzano (1%). E’ stabile in 11 regioni o province autonome: Abruzzo (al 6%), Campania (4%), Emilia Romagna (6%), Marche (3%), Lombardia (3%), Pa Trento (3%), Piemonte (2%), Puglia (4%), Sardegna (7%), Sicilia (6%), Toscana (5%). In Valle d’Aosta (0%), la variazione non e’ disponibile. Tutte le regioni sono sotto la soglia d’allerta del 10%.
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