Sono 3.763 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 21.832 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 1.227. Il tasso di positività sale al 17,2% ieri era al 11,4%.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

La Sicilia è al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 102.763 con un decremento di 11.040 casi. I guariti sono 14.979 mentre le vittime sono 17 portano il totale dei decessi a 10.722.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 740, 23 in meno rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 34 due in meno rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

A livello provinciale si registrano a Palermo 787 casi, Catania 805, Messina 436, Siracusa 468, Trapani 368, Ragusa 296, Caltanissetta 261, Agrigento 455, Enna 80.

Brusaferro, comunicazione Covid elemento critico e essenziale

“La comunicazione è un elemento critico ma essenziale e deve fare parte dei nostri sistemi nella risposta alle pandemie ma anche per rafforzare il nostro Ssn nei prossimi anni. Non bisogna forzare i tempi rispetto all’avere la solidità dei dati ed è importante avere dei professionisti che traducono il linguaggio scientifico perchè bisogna creare un ponte tra scienza e informazione”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, al convegno ‘Dalla pandemia al Pnrr: come comunicare la salute ai cittadini’. “E’ stato fondamentale – ha detto Brudsaferro – coordinare e investire sulla comunicazione durante la pandemia. I dati appena consolidati sono stati sempre resi subito disponibili e c’è stato lo sforzo degli scienziati di rendere il messaggio più chiaro possibile”.

Covid Creare ponte scienza-informazione

“La comunicazione è un elemento critico ma essenziale e deve fare parte dei nostri sistemi nella risposta alle pandemie ma anche per rafforzare il nostro Ssn nei prossimi anni. Non bisogna forzare i tempi rispetto all’avere la solidità dei dati ed è importante avere dei professionisti che traducono il linguaggio scientifico perchè bisogna creare un ponte tra scienza e informazione”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, al convegno ‘Dalla pandemia al Pnrr: come comunicare la salute ai cittadini’. “E’ stato fondamentale – ha detto Brudsaferro – coordinare e investire sulla comunicazione durante la pandemia. I dati appena consolidati sono stati sempre resi subito disponibili e c’è stato lo sforzo degli scienziati di rendere il messaggio più chiaro possibile”.

Agenas,occupazione reparti risale a 14%,intensive ferme a 4%

Risale di un punto in 24 ore, tornando al 14%, la percentuale di posti letto nei reparti di ‘area non critica’ occupati da pazienti con Covid-19 in Italia e restano 4 le regioni che superano la soglia del 20%: Umbria (31%), Basilicata (26%), Calabria (23%), Abruzzo (23%). E’ ferma, invece, al 4%, nelle ultime 24 ore in Italia, l’occupazione delle terapie intensive (un anno fa era 24%) da parte di pazienti con Covid-19. Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 9 maggio 2022, pubblicati oggi. Per quanto riguarda, l’occupazione dei posti nelle terapie intensive, a livello giornaliero cresce in 5 regioni: Friuli Venezia Giulia (5%), Liguria (7%), Pa Bolzano (4%), Piemonte (4%), Veneto (3%) mentre cala in Campania (6%), Sicilia (4%). La percentuale e’ stabile in 14 regioni e province autonome: Abruzzo (al 5%), Calabria (5%), Basilicata (3%), Emilia Romagna (4%), Lazio (6%), Lombardia (2%), Marche (2%), Molise (5%), Pa Trento (2%), Puglia (5%), Sardegna (4%), Toscana (4%), Umbria (5%). La variazione non e’ disponibile in Valle d’Aosta (3%) e nessuna regione supera la soglia del 10%. Sempre a livello giornaliero, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area medica o ‘non critica’ da parte di pazienti con Covid-19 cala in Lombardia (10%) e cresce, invece, in 7 regioni e province autonome: Abruzzo (23%), Calabria (23%), Molise (14%), Pa Bolzano (9%), Pa Trento (13%), Sicilia (20%), Umbria (31%). E’ stabile in 10: Basilicata (26%), Campania (16%), Emilia Romagna (14%), Friuli Venezia Giulia (12%), Lazio (15%), Liguria (16%), Marche (14%), Piemonte (10%), Puglia (18%), Sardegna (17%), Toscana (10%) Valle d’Aosta (17%) e Veneto (8%).

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