Sono 1.777 i nuovi casi di Covid19 in Sicilia registrati a fronte di 11.303 tamponi processati nell’isola. Ieri i nuovi positivi erano 4.014. Il tasso di positività scende al 15,7% mentre ieri era al 16,5%.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
La Sicilia è oggi al settimo posto per contagi esattamente come ieri. Gli attuali positivi sono 121.188 con un aumento di 640 casi. I guariti sono 1.534 mentre le vittime sono 7 portano il totale dei decessi a 10.493.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 861, 5 in meno rispetto a ieri, in terapia intensiva sono 51, tre in più rispetto a ieri
La situazione nelle singole province
A livello provinciale si registrano a Palermo 619 casi, Catania 361, Messina 189, Siracusa 112, Trapani 282, Ragusa 147, Caltanissetta 101, Agrigento 185, Enna 185.
“Mascherine al chiuso? Obiettivo è convivenza, non contagio zero”
Il mese scorso il governo ha approvato un decreto-legge a tema Covid con una sorta di roadmap per tornare in modo graduale a una situazione di normalità. Alcune delle misure contenute in quel provvedimento resteranno in vigore fino alla fine dell’anno, ma molte altre sono in scadenza a fine mese. Una di queste, riguarda l’obbligo di indossare le mascherine al chiuso
Le disposizioni attuali prevedono che resti obbligatorio indossarle fino al 30 aprile, ma il governo ha sempre fatto capire che quella data non indicava una fine e che si sarebbe riservato la possibilità di prorogare la misura in base alla situazione epidemiologica
La decisione è attesa nei prossimi giorni e, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, si starebbe pensando di non rinnovare l’obbligo generalizzato ma di mantenerlo solo in alcuni luoghi chiusi, come i teatri, le discoteche e i mezzi di trasporto. In questi ultimi, si continuerebbe inoltre a richiedere la Ffp2, mentre altrove potrebbe bastare la mascherina chirurgica. Sarebbe invece ancora aperta la discussione sulle regole per gli uffici pubblici
Covid, Rezza: “Situazione stabile, ma cautela e mascherine al chiuso”
La scuola rappresenta un capitolo a parte. Con il decreto approvato a marzo, il governo ha già stabilito l’obbligo di indossare le mascherine nelle aule fino alla fine dell’anno scolastico “fatta eccezione per i bambini sino a sei anni di età, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei predetti dispositivi e per lo svolgimento delle attività sportive”
Covid, in Vaticano prolungato l’obbligo di mascherina Ffp2 e Green Pass
Negli ultimi giorni, diversi esponenti del governo hanno però lasciato intendere che le regole potrebbero essere riviste. “Sulle mascherine a scuola sono sempre stato un po’ più flessibile. Vedo più preoccupanti le situazioni con soggetti adulti piuttosto che con bambini”, ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri (in foto) aggiungendo di essere “convinto al 100% che a giugno e luglio saremo senza mascherine”
Covid, Gimbe: “Virus circola troppo, no allo stop delle mascherine al chiuso”
Se anche l’obbligo sparisse, resterebbe comunque la raccomandazione di indossare i dispositivi di protezione, soprattutto quando ci sono assembramenti. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto che sono un “presidio fondamentale” mentre secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa gli italiani “hanno preso una consapevolezza diversa” su questi oggetti, motivo per cui alcuni continuerebbero ad indossarli anche all’aperto
Covid, mascherine al chiuso: ecco in quali settori potrebbero essere prorogate
Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, nonché ex presidente del Comitato tecnico Scientifico, Franco Locatelli, ha detto che “la scelta sull’utilizzo delle mascherine spetta al decisore politico, ma io credo che la mascherina in certi contesti come il trasporto pubblico, cinema e teatro, conferisca una protezione assolutamente importante e fondamentale” dato che “è finita l’emergenza ma non è finita la pandemia”. Osservazioni che molti altri esperti condividono
Covid, Locatelli a Sky TG24: “Mascherine ancora necessarie sui mezzi”
L’inizio di maggio segnerà una svolta anche per quanto riguarda la certificazione verde. Come ha anticipato nei giorni scorsi il sottosegretario Costa, “dal primo di maggio non verrà più richiesto per nessun tipo di attività, e noi confidiamo e auspichiamo che non ce ne sia più bisogno”. Questo non significa tuttavia che sparirà: “Semplicemente non verrà più richiesto e utilizzato, così come peraltro accaduto con la struttura commissariale”
Dai treni agli aerei, le linee guida per i trasporti
A partire da maggio, chiunque potrà quindi frequentare palestre e piscine, partecipare a feste, cerimonie e convegni, andare al cinema, a teatro e al ristorante. Se non arriverà una proroga dell’ultimo minuto, decadrà anche l’obbligo – in vigore fino al 30 aprile – di avere una delle certificazioni Covid per usufruire dei mezzi a lunga percorrenza e anche per accedere ai luoghi di lavoro pubblici e privati
L’unica eccezione dovrebbe riguardare l’accesso alle Rsa. È stato infatti già stabilito che fino a fine anno il Green Pass continuerà ad essere richiesto a chi fa visite a persone in queste strutture, hospice e reparti di degenza degli ospedali
Le regole sul Green Pass
Fino al 31 dicembre 2022 resterà in vigore anche l’obbligo vaccinale per i sanitari, mentre scadrà il 15 giugno quello per le forze dell’ordine, le forze armate, il personale della scuola e dell’università e gli over 50
Commenta con Facebook