Sono 2,288 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 16.929 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 2.771. Il tasso di positività scende al 13,5% ieri era al 15,6%.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
La Sicilia è al quinto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 113.164 con un aumento di 404 casi. I guariti sono 2.299 mentre le vittime sono 9 portano il totale dei decessi a 10.697.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 754, 7 in meno rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 40, due in più rispetto a ieri.
La situazione nelle singole province
A livello provinciale si registrano a Palermo 573 casi, Catania 537, Messina 528, Siracusa 240, Trapani 229, Ragusa 213, Caltanissetta 146, Agrigento 216, Enna 30.
Ciccozzi, mutazioni Omicron condizionano svolta su contagi
L’universo delle sottovarianti di Omicron pesa ancora su una inversione decisa dei contagi da Covid-19 in Italia. “Viaggiamo ancora sui 40-50 mila casi al giorno ma c’è un 10-20 per cento che sfugge ai test, come accade nella sorveglianza epidemiologica. È urgente invece rafforzare la sorveglianza genomica e fare sequenze per poter prospettare scenari di evoluzione dell’andamento pandemico in riferimento alla diffusione delle sottovarianti di Omicron e delle ricombinanti”. Così il direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma, Massimo Ciccozzi spiegando che la diffusione di Omicron 1 e Omicron 2 in Italia e in Europa “sta portando a una sorta di immunità naturale che potrebbe funzionare da possibile scudo e rendere vita difficile alle nuove sottovarianti BA.4 e 5 che invece stanno imperverando in Sudafrica pesando per il 75% sui contagi, ma se avremo anche noi un picco, grazie alla vasta diffusione ancora di Omicron 1 e 2, non sarà come quello del Sudafrica.
Le sottovarianti in Italia
Qui le due sottovarianti 4 e 5 sembrerebbero inoltre spinte da una loro mutazione importante, la F486V che sembra essere implicata nell’eludere gli anticorpi e quindi favorire i contagi”. Sorvegliata speciale, inoltre, resta sempre la ‘vecchia’ variante Delta. “Il virus – spiega Ciccozzi – sta evolvendo come altri virus respiratori ma dal Sars-CoV-2 non possiamo escludere sorprese. Dobbiamo essere sempre in allerta anche sulle varianti che sono state soppiantante da Omicron, come la Delta che non è scomparsa e potrebbe avere mutazioni e organizzarsi per la rimonta. Anche la Alfa, l’abbiamo isolata su una persona del Nord Italia proveniente da Londra”. Sul fattore reinfezioni “chi ha preso la Omicron 1 può reinfettarsi con la Omicron 2 ma poi non può contagiarsi di nuovo con la 1”, afferma Ciccozzi sottolineando che in Italia “abbiamo ancora un livello di casi sempre importante” mettendo poi l’accento sulla necessità di utilizzare la mascherina quando c’è bisogno e quando ci sono situazioni di rischio”. E sui luoghi di lavoro “se i sindacati stanno spingendo sull’utilizzo fino a fine giugno ci sarà un motivo sensato”. “Ma penso – conclude Ciccozzi – che avremo un’estate ‘normale’ “.
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