Sono 2.825 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 16.272 tamponi processati. Ieri erano 3.498. Il tasso di positività è quasi al 17,4% in diminuzione rispetto al 18,1% ieri.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
La Sicilia è al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 165.320 con un decremento di 3.139 casi. I guariti sono 5.940 e 24 le vittime che portano il totale dei decessi resta 11.775.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 877, 14 in meno rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 47, due in più rispetto a ieri.
La situazione nelle singole province
A livello provinciale si registrano a Palermo 510 casi, Catania 614, Messina 526, Siracusa 234, Trapani 255, Ragusa 176, Caltanissetta 134, Agrigento 288, Enna 88.
Iss, giù incidenza 533 ed Rt 0,90 sotto soglia epidemica
Scende ancora l’incidenza settimanale a livello nazionale dei casi di Covid19 in Italia che si fissa e 533 ogni 100.000 abitanti (29/07/2022 -04/08/2022) rispetto a 727 ogni 100.000 abitanti (22/07/2022 -28/07/2022). Giù anche l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici che è stato pari a 0,90 (range 0,82-1,06), in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando toccava 1,03. Anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt 0.82 (0,80-0,84) al 26/07/2022 rispetto a Rt 0,95 al 19/07/2022.Lo indica il monitoraggio settimanale all’esame della cabina di regia
Monitoraggio, incidenza nelle regioni
Abruzzo 931, Marche 775, Veneto 747 sono le tre regioni con l’incidenza dei casi di Covid19 ogni 100 mila abitanti più alta. Il valore medio nazionale è 533. La Lombardia ha il valore più basso a 392. Lo si legge nella tabella sugli indicatori decisionali che accompagna il monitoraggio che ANSA ha potuto visionare. In area medica l’occupazione più alta di posti letto è in l’Umbria (35,6%), seguita da Calabria (29,9%) e Liguria (25,5%).Il valore più basso è in Piemonte a 7,7% rispetto ad una media nazionale di 15,2. Per le intensive il valore più alto in Sardegna (7,4%), Calabria (5,85), ed Emilia (5,7%) con una media del 3,6%
Rt sotto la soglia epidemica, ultima volta a metà giugno
L’indice di contagiosità del Covid19 Rt, sceso ora sotto la soglia epidemica a 0,90, era stato più vicino a quel valore lo scorso 17 giugno quando venne registrato a 0,83. La settimana successiva, secondo quanto riferivano i dati dei monitoraggi settimanali sul Covid19 in Italia, la soglia era stata superata con un balzo a 1,16.
Covid19, Sebastiani, frena decrescita casi a livello nazionale
Dopo i recenti segnali rilevati nei positivi Covid-19 nelle province, la decrescita sta frenando a livello nazionale anche per la loro percentuale, mentre prosegue la discesa della curva dei ricoveri. Lo indica l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M. Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “A livello nazionale, da circa 7 giorni l’analisi delle differenze settimanali rivela una frenata della decrescita della percentuale dei positivi ai test molecolari”, osserva il matematico. Per quanto riguarda i ricoveri, “le curve medie a livello nazionale dei reparti ordinari e delle terapie intensive hanno raggiunto il massimo 12 e 10 giorni fa circa, rispettivamente, e sono in fase decrescente. A livello regionale, quasi tutte le curve medie dell’occupazione dei reparti sono in discesa o in fase di stasi”. Anche in Sardegna, prosegue l’esperto, “negli ultimi giorni si è arrestata la crescita”. Alcune regioni, inoltre, “mostrano di essere in fase di stasi, ma sono presenti delle oscillazioni di piccola ampiezza”. Sono: Emilia Romagna, Marche, Molise, Umbria, provincia autonoma di Trento e Veneto. “Nella maggioranza dei casi – rileva Sebastiani – si tratta di oscillazioni settimanali che non preoccupano, ma è bene monitorare la situazione, specialmente nelle prossime settimane, in relazione agli effetti di una possibile nuova crescita della percentuale dei positivi ai test molecolari”.
Calano casi settimanali in Europa, -22%
Mentre in Europa i casi di Covid-19 restano elevati, e pari a 842 ogni 100.000 abitanti, la trasmissione è in calo. I nuovi casi sono diminuiti del 22% rispetto alla settimana precedente e quelli tra le persone di età pari o superiore a 65 anni si sono ridotti del 16%. Lo indica l’aggiornamento settimanale del Centro europeo per la prevenzione e il controllo (European Centre for Disease Prevention and Control, Ecdc), con dati relativi al periodo 25-31 luglio. La positività al test è stata del 18,7% rispetto al 27,4% della settimana precedente e una tendenza all’aumento è stata osservata in Romania. Nonostante la tendenza generale al calo, si legge, “la situazione epidemiologica rimane eterogenea, con dieci paesi che segnalano aumenti del tasso complessivo di notifica dei casi di Covid19 da 4 settimane o più, principalmente nella regione orientale europea”, come Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia, Estonia, Lituania, Bulgaria, Romania, Estonia e Slovacchia.
“Poiché la copertura vaccinale varia nella regione, resta importante continuare a monitorare gli indicatori di gravità”. Dei 26 paesi con dati sui ricoveri e occupazioni di posti letto in ospedale o in terapia intensiva, 13 hanno riportato una tendenza all’aumento in almeno uno di questi indicatori rispetto alla settimana precedente. Il tasso di mortalità è rimasto stabile, con 16 decessi per milione di abitanti, rispetto ai 17 decessi della settimana precedente, ma superano i 40 in Grecia e Malta e sono state osservate tendenze crescenti in 10 paesi. Tra gli 11 paesi con un volume di sequenziamento adeguato, la distribuzione delle varianti risulta del 95,9% per BA.4/BA.5, 1,1% per BA.2 e 0,2% per BA.1.
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