Con qualche apprensione fino all’ultimo e con parametri che sono al limite (almeno alcuni anche se non l’indice di trasmissibilità e il numero di casi settimanali) ma la Sicilia evita la zona rossa generalizzata per tutta la Regione.

Il monitoraggio Iss

Cinque Regioni/PPAA (contro otto della settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Si tratta di Basilicata, Sardegna, Sicilia, Toscana e Valle d’Aosta, evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. Tra queste, una Regione (Sardegna), rileva sempre il monitoraggio, ha una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3, dunque quello più grave ed è destinata al rosso. Due Regioni (Sicilia e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2 e quindi restano in arancione. Le altre Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 1 e per questo sono arancioni anche per effetto della soppressione della zona gialla fino al 26 aprile.

La Sicilia resta a rischio

La Regione dovrà comunque far scendere il contagio per evitare brutte sorprese dal 26 aprile quando altrove si riapriranno i ristoranti. Ad evitarle la zona rossa il fatto che su base regionale i contagi per 100 mila abitanti non raggiungono i 200 mentre il livello che fa scattare la zona rossa ‘obbligatoriamente’ è di 250.

116 comuni già in zona rossa

Ma la situazione è diversa all’interno dell’isola dove un terzo dei comuni è, invece, in zona rossa. Complessivamente sono 116

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha firmato ieri sera l’ordinanza che istituisce nuove aree “blindate” nell’Isola, nei Comuni di: Acireale, in provincia di Catania; Carlentini e Lentini, nel Siracusano; Marianopoli e Resuttano, in provincia di Caltanissetta; Palma di Montechiaro, nell’Agrigentino. Il provvedimento, entrerà in vigore sabato 17 per cessare l’efficacia mercoledì 28 aprile.

Si aggiungono alle altre 110

Altre quattro zone rosse erano state dichiarate ieri sera insieme alla proroga per altre otto in Sicilia,  sempre in base ad una ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci.

Le restrizioni stabilite ieri  – in vigore da venerdì 16 a mercoledì 28 aprile – riguardano: Catenanuova e Cerami, in provincia di Enna; Mussomeli, nel Nisseno; Sant’Alfio, in provincia di Catania.

Le proroghe – da ieri fino a giovedì 22 aprile – riguarda Caltanissetta; Biancavilla, in provincia di Catania; Centuripe, Pietraperzia e Regalbuto, nell’Ennese; Francavilla di Sicilia, in provincia di Messina; Lampedusa e Linosa, nell’Agrigentino; Mazzarino, nel Nisseno.

Martedì ne erano state dichiarare altre due

Si tratta di Canicattì e Favara, in provincia di Agrigento. Le restrizioni entrano in vigore oggi giovedì 15 aprile e cesseranno mercoledì 28. Disposta, inoltre, sempre su richiesta dei rispettivi sindaci, la proroga della “zona rossa” – fino al 22 aprile – per due Comuni del Siracusano: Rosolini e Solarino.

Ancora tre entrate vigore ieri

Invece da ieri sono entrate in vigore tre “zone rosse” deliberate due giorni prima: si tratta di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, di Ramacca e Zafferana Etnea, in provincia di Catania. L’ordinanza, sarà in vigore a partire da ieri mercoledì 14 aprile e sino a giorno 28 compreso.

Ieri ne erano scadute una ventina di ordinanze
Sono infatti 19 i comuni la cui ordinanza di zona rossa veniva a scadere mercoledì 14 aprile anche se per alcuni di queste è stata disposta la proroga come previsto, complessivamente otto.

Le aree che restano interdette

Le aree che resteranno interdette sono, invece, tutti i comuni della Provincia di Palermo dove l’ordinanza viale fino al 22 aprile ai quali si aggiungono Buscemi, Ribera, Comitini, Siculiana, Santa Maria di Licodia, Serradifalco, Gaggi, Priolo Gargallo, Mazzarino, Montallegro, Sommatino.

La situazione nazionale

Si osserva nella bozza “un’ulteriore diminuzione del livello generale del rischio”, con una Regione (Calabria) che ha un livello di rischio alto (contro 4 della scorsa settimana). Sedici Regioni/PPAA, contro 15 della scorsa settimana, hanno una classificazione di rischio moderato (di cui 4 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre Regioni (Abruzzo, Campania, Veneto) e una Provincia Autonoma (Bolzano) che hanno una classificazione di rischio basso.

Questa settimana si osserva ancora una diminuzione della incidenza settimanale, che è pari a 160,5 per 100.000 abitanti nel periodo 05/04/2021-11/04/2021 contro 210,8 per 100.000 abitanti nella settimana precedente del 29/03/2021-04/04/2021. Lo evidenzia la bozza di monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. L’incidenza resta tuttavia elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti.