Antonio Candela non è più alla guida del Comitato tecnico scientifico regionale per l’emergenza Covid19. E’ stato firmato ieri sera ed è in corso di notifica questa mattina il decreto regionale di decadenza dall’incarico. La decisione era stata annunciata dall’assessore per la salute Ruggero Razza già ieri mattina ma per procedere si è atteso di entrare a conoscenza degli atti non solo a mezzo stampa.
Candela, unico componente del comitato che veniva retribuito con un incarico equiparato a quello di manager della sanità pubblica, ha visto l’interruzione unilaterale e immediata del rapporto. Ciò è stato possibile perchè la nomina era fiduciaria ed emergenziale e dunque la si è potuta revocare con analoga procedura.
Diversa la situazione del manager dell’Asp di Trapani Fabio Damiani per il quale vige un contratto dopo una procedura di nomina. L’arresto crea un legittimo impedimento e la Regione, vista la gravità delle accuse, ne ha deliberato la sospensione dall’incarico avviando, contemporaneamente, le procedure di legge e di contratto per giungere alla revoca dopo un contraddittorio.
In attesa di futuri sviluppi si è proceduto a nominare un direttore generale facente funzioni. L?asp è stata affidata al direttore sanitario Gioacchino Oddo.
Intanto potrebbe allargarsi ben oltre le quattro gare fin qui prese in esame dalla Guardia di Finanza l’inchiesta ‘sorella sanità’. L’indagine prosegue anche se è coperta dal più stretto riservo. Ma anche se non trapela nulla si può facilmente comprendere come le ulteriori indagini si fondino sugli approfondimenti investigativi sulle intercettazioni già effettuate.
Basta, infatti, guardare alla 570 pagine di ordinanza per notare subito tanti ‘omissis’ ovvero gli stralci di intercettazioni non riportati e sui quali si indaga ancora. Alcuni di questi riguarderebbero altre gare come l’acquisto di apparecchiature elettromedicali, ecografi e altro da destinare ad ospedali e ambulatori pubblici. Gare da verificare ma nelle quali non è detto che si annidino tangenti. Gli investigatori sono, però, convinti che la regola del 5% non si fermasse alle gare già passate la setaccio.
E ci sono poi da vagliare i documenti sequestrati ieri durante le perquisizioni effettuate contestualmente agli arresti.
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