Niente scuola domani in Sicilia. Il Covid19 ha allungato di altre tre giorni le vacanze di Natale. Con uno stratagemma la Regione siciliana ha deciso di rinviare il rientro in classe e così si torna fra i banchi giovedì.
Le pressioni di sindaci, sindacati, presidi e genitori
Alla fine di una lunga riunione di ieri della task force, la Regione ha ceduto alle pressioni di generalizzate di associazioni dei genitori, presidi, insegnanti, sindaci siciliani e sindacati. Nessuno vuole tornare in classe nonostante la normativa lo imponga e Roma non ci senta su questo fronte.
Impossibile attivare la dad in zona gialla
Le norme non permettono alla regione di attivare la dad in zona gialla e così si è scelto di modificare il calendario scolastico in base alle prerogativa autonomistiche siciliana.e disposizione c’è un pacchetto di 5 giorni, la Sicilia ne ha usati tre.
La Regione si adegua alle richieste di sindaci e sindacati
“Registro la unanime posizione di rettori, dirigenti scolastici, rappresentanti sindacali e delle associazioni familiari, che ci chiedono di farci interpreti presso il governo nazionale della necessità di rivedere la attuale posizione sulla possibile scelta della didattica a distanza come strumento di accompagnamento temporaneo verso la piena didattica in presenza – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – Lo abbiamo già fatto nei giorni scorsi”.
Musumeci spiega lo ‘stratagemma’
“La sensibilità che è stata evidenziata anche dai sindaci della Sicilia, non può lasciarci immobili, ma non possiamo neppure alimentare un inutile conflitto con il governo centrale che ha già annunciato di volere impugnare decisioni in contrasto con la legislazione vigente”.
“Abbiamo adottato la soluzione più ragionevole, giuridicamente compatibile: quella di utilizzare i nostri poteri di autonomia primaria sul calendario scolastico consentendo uno slittamento dell’apertura delle scuole di alcuni giorni, fino ad un massimo di cinque. Questo lasso di tempo ci permette di cogliere lo stato di andamento della pandemia e consente alle scuole e al sistema sanitario di prepararsi a realizzare gli obiettivi condivisibili posti dal governo centrale. Ringrazio gli assessori Lagalla e Razza per l’impegnativo e per il non facile lavoro delle ultime ventiquattr’ore”.
Tre giorni per organizzarsi ma poi scuola in presenza
“Ritengo che la decisione assunta oggi potrà – spiega l’assessore Lagalla – dare modo ai dirigenti scolastici di operare per favorire la ripresa delle attività didattiche in presenza, se la situazione epidemiologica lo consentirà”.
Come assicurato dall’assessore Razza, il tempo disponibile potrà essere utilizzato per potenziare le attività di monitoraggio sanitario e di vaccinazione della popolazione scolastica.
Già convocata la nuova riunione della task force per mercoledì per valutare i passi fatti. La regione ha ancora a disposizione due giorni quindi non è escluso che possa rinviarsi ancora e spostare tutto a lunedì 17 ma la Sicilia vorrebbe evitarlo
Rinvio anche nella scuola dell’Infanzia e per la Formazione professionale
Con nota integrativa dell’assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, sollecitata in particolare dai Comuni, e d’intesa con l’assessorato regionale alla Famiglia, il provvedimento di proroga delle vacanze natalizie per tre giorni nelle scuole siciliane si estende anche ai servizi educativi per l’infanzia (0-3 anni).
Alcune istituzioni private hanno comunque fatto conoscere il loro intendimento di tenere aperti i nidi e i servizi educativi della prima infanzia sotto la propria responsabilità e nel pieno rispetto delle normative anti-Covid vigenti.
I sindaci chiedono dati certi e non escludono ordinanze
Sul nodo riapertura delle scuole i sindaci siciliani si sono riuniti nuovamente nel pomeriggio di ieri per commentare le decisioni prese della task force della Regione.
“L’Associazione – ha spiegato Leoluca Orlando agli oltre 200 sindaci che hanno partecipato alla riunione convocata d’urgenza dal presidente – ritiene che tale rinvio debba essere utilizzato per conoscere le nuove scelte nazionali, per accogliere dati certi su tamponi e vaccini, per riattivare il pieno funzionamento delle Asp e delle Usca, per creare centri vaccinali nelle scuole e reperire le mascherine FFP2. La conoscenza di dati certi sulla pandemia e sull’evoluzione dei contagi è di fondamentale importanza per la concreta collaborazione tra le scuole e le strutture sanitarie anche per facilitare agli organi competenti l’attivazione di nuove strategie per limitare i contagi”.
“L’assemblea dei sindaci – ha continuato il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – si augura che si creino al più presto le condizioni ideali per fronteggiare in totale sicurezza la nuova e preoccupante fase pandemica senza dover ricorrere alle ordinanze sindacali ex art. 50. Riteniamo anche che la modifica del calendario scolastico debba includere le scuole dell’infanzia 0-6 anni e le strutture che offrono servizi educativi”.
“Infine – ha concluso Orlando – in riferimento allo smaltimento dei rifiuti speciali Covid, i sindaci hanno rappresentato al governo regionale, alle Asp e alla protezione civile che non sono nelle condizioni di assicurare una piena collaborazione anche in relazione alla mancanza di dati e di un efficiente tracciamento, elementi indispensabili per lo svolgimento del servizio”
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