Sono 1.070 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 11.948 tamponi processati. Ieri erano 1.595. Il tasso di positività è al 8,9% in diminuzione rispetto al 11,6% di ieri.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
La Sicilia è al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 71.215 con un aumento di 1.069 casi. Non ci sono guariti e vittima, il totale dei decessi resta a 12.126.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 317, 25 in meno rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 25, due in meno rispetto al giorno prima.
La situazione nelle singole province
A livello provinciale si registrano a Palermo 239 casi, Catania 233, Messina 203, Siracusa 94, Trapani 75, Ragusa 63, Caltanissetta 42, Agrigento 75, Enna 46.
Covid: Cislaghi, ‘attuale calo del 20% casi a settimana’
“Attualmente” si rileva una riduzione dei casi di Covid-19 del 20% a settimana, ma fare previsioni sulla futura evoluzione dell’epidemia è difficile in questo momento ed è ancora importante adottare precauzioni, come l’uso delle mascherine: lo afferma Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia. Spiegando l’andamento degli ultimi mesi dell’epidemia in Italia, l’esperto rileva che “a inizio giugno c’è stata la crescita dei contagi Covid che ha avuto il massimo a metà luglio, poi da metà luglio i casi sono diminuiti fino a Ferragosto.
Per una decina di giorni siamo rimasti più o meno allo stesso livello, adesso i contagi stanno ricominciando a scendere. La mia interpretazione – osserva – è che alla curva di discesa più o meno regolare, si sono aggiunti pochi casi, dovuti ai maggiori assembramenti per le vacanze. Attualmente scendono al ritmo del 20% circa a settimana”. Per Cislaghi “l’altro aspetto sicuramente che non riusciamo a stimare è che probabilmente si è molto diffusa la situazione di coloro che si autodiagnosticano la positività, ma non la dichiarano. Ma quanti siano non lo sappiamo.
C’è da dire – sottolinea l’esperto – che la percentuale di soggetti che vanno in ospedale o in terapia intensiva ha una proporzione simile ai contagi, probabilmente queste irregolarità ci sono ma non sono determinanti per incidere sulla curva. I decessi decrescono più o meno regolarmente in proporzione alla decrescita dei contagi di quattro settimane prima”. Su che cosa aspettarsi nelle prossime settimane secondo Cislaghi “è difficile e sarebbe scorretto fare delle ipotesi”. “La cosa corretta – afferma – è dire che i rischi ci sono e che precauzioni semplici, che non comportano grossi disagi, devono esser mantenute, come le mascherine o evitare situazioni a rischio, un minimo di precauzione sulle situazioni abbassa la probabilità di contrarre il virus. Bisogna evitare però anche eccessi di paure, in attesa di capire quello che succede. Tutti speriamo che non succeda niente. Non ci sono sono segnali che possano far dire come sarà l’andamento delle prossime settimane. Sappiamo dal passato che frequentare gli ambienti chiusi, che magari non sono areati, possono favorire il contagio, non solo del Covid, ma anche dell’influenza”.
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