Riqualificare l’area della valle de Belice attraverso un nuovo centro di accoglienza turistica e la formazione di una rete che coinvolga tutti i comuni nei pressi del Cretto di Burri. E’ questa il progetto presentato oggi a Palazzo Orleans, a Palermo, alla presenza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Il governatore è stato affiancato nell’esposizione dall’architetto Mario Cucinella, mente pulsante dell’idea.

Cretto di Burri, le caratteristiche del progetto di riqualificazione

Un restyling dell’area necessario a valorizzare il monumento posto nell’area dove sorgeva la vecchia città di Gibellina, distrutta dal terremoto che ha colpito il Belice nel 1968. Un sisma le cui ferite sono ancora visibili nelle zone limitrofe a comuni quali Salaparuta, Poggioreale, Partanna, ecc. Con riguardo alla tempistica, il presidente Musumeci ha dichiarato di auspicare di far partire la gara per l’edificazione del nuovo polo turistico in 30-45 giorni, in modo da affidare i lavori entro l’estate. L’opera dovrebbe essere completata così entro due o tre anni.

Il piano di valorizzazione dell’intera area prevede la progettazione preliminare di un centro visitatori (con parcheggio retrostante); una proposta di rifunzionalizzazione dell’ex chiesa, da destinare ad un’area ristoro; la progettazione di una nuova pensilina dotata di carica per macchine elettriche e totem informativi. Fondamentale all’interno della pianificazione la formazione di una rete dei comuni della zona. Ciò al fine di sfruttare al meglio le potenzialità turistiche dell’area, in modo da generare una serie di volani economici. Proprio in quest’ottica, alla presentazione sono stati invitati tutti i sindaci del comprensorio del Belice.

Musumeci: “Primo passo per valorizzare Valle del Belice”

A presentare il progetto di riqualificazione dell’area è il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. “Questo è il primo passo per valorizzare la valle del Belice, che ancora aspetta il completamento della ricostruzione post terremoto da parte dello Stato. Abbiamo già destinato 17 milioni di euro dei fondi POC. Stiamo lavorando perchè si possa aggiudicare la gara per la riqualificazione dell’area. Dopodiche, allargheremo la nostra azione nei centri che riguardano la rete. Credo che quell’area possa diventare un polo di forte attrazione turistica, culturale, archeologica ed enogastronomica. Credo che quelle comunità lo meritano”.

Musumeci poi guarda al futuro, anche a quello della prossima legislatura regionale, nella quale ipotizza evidentemente di poter figurare da protagonista. “Penso che fra sei anni avremmo la necessità, se non sarà completo, di chiedere la definizione immediata del progetto. Ma penso che fra due o tre anni sarà tutto finito”.

Sul dibattito nel centrodestra: “Non mi riguarda. Aspetto i miei rivali”

Il presidente ha poi spostato il suo focus sull’attuale dibattito all’interno del centrodestra, glissando le polemiche ma lanciando una sfida agli avversari. “Non mi occupo di vicende elettorali. Credo di essere stato assolutamente chiaro. Non sto seguendo i giornali. Ho tantissimi cantieri da aprire. Gente da far lavorare. Programmazioni da definire. Appalti da aggiudicare. Sono queste le cose che deve fare il presidente della Regione. Questo stucchevole dibattito non mi riguarda. Affidiamolo alla responsabilità di tutte le forze politiche del centrodestra. Aspetto solo di conoscere il mio rivale o i miei rivali. Spero che i nomi arrivino presto“. Nessun commento invece sulla presenza in città del leader della Lega Matteo Salvini.

Cucinella: “Cretto di Burri opera potentissima”

A spiegare le caratteristiche del progetto è l’architetto Mario Cucinella. “Personalmente ritengo che il Cretto sia un’opera potentissima e bellissima. L’arte è capace, spesso se non sempre, di lenire un po’ quel dolore che deriva da una natura a volte molto severa. Una natura che ci ricorda quale sia il suo infinito potere. Nel silenzio del paesaggio naturale si staglia questa enorme opera che è memoria e luogo del pianto, dove la materia ha assunto significato e dove l’arte è diventata identità. Poter restituire a quest’area il valore e l’attenzione che merita è l’occasione di poter rileggere i caratteri dell’architettura rurale siciliana, che il Belice ha perso con il terremoto, e ripresentarla al mondo”.

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