Mete Onlus (presieduta dalla siciliana Giorgia Butera), e “Protea, Associazione per la Tutela dei Diritti dell’Uomo, Italia” (presieduta da Sara Baresi) sono due associazioni italiane impegnate nella difesa e tutela dei diritti umani nel contesto internazionale, ed in particolare di chi vive nei Campi di Tindouf (Algeria).
Le denunce delle due Associazioni italiane sono avvenute, anche, in diverse sessioni del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra.
“Impegnarsi nell’alto tema dei Diritti Umani Internazionali é un compito assai arduo. Devi crederci tantissimo: tutela, denuncia, sostegno, difesa – sottolineano le associazioni – . Sono queste le azioni che incidono maggiormente. E per fortuna, tanta altra gente, è impegnata nel sostenere questa atroce causa internazionale. Tutto pare inascoltato, invece, succede un fatto importantissimo:è notizia di questi giorni che il leader del Fronte Polisario, Brahim Ghali, ha rinunciato ad essere presente in Spagna, dove era prevista la sua partecipazione all’interno di una Conferenza organizzata da associazioni che sostengono il Polisario. La motivazione della non partecipazione, secondo una fonte ben informata nei Campi di Tindouf, dipenderebbe da una sentenza pronunciata in Spagna, infatti, la più alta Corte Penale in Spagna ha deciso la riapertura di un procedimento penale per “genocidio e crimini contro l’umanità” contro Barhim Ghali”.
Ghali è una delle persone più perseguitate dalla giustizia spagnola per “crimini contro l’umanità”, dopo la denuncia presentata nel 2007.
Il leader del Fronte Polisario è stato convocato a comparire in Tribunale, come imputato, dopo che, il giudice del National Hearing, José de la Mata, è venuto a conoscenza dell’intenzione del leader di recarsi in Spagna per partecipare alla Conferenza internazionale di sostegno e solidarietà con il popolo Saharawi (EUCOCO), avvenuta qualche giorno fa.
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