Il Consiglio dei ministri esaminerà domani pomeriggio la richiesta avanzata dalla Regione per la “dichiarazione dello stato di emergenza in relazione alla situazione di deficit idrico in atto in Sicilia”. Alla riunione a Palazzo Chigi, in programma alle ore 17.30, parteciperà il presidente della Regione, Renato Schifani. Una prerogativa che gli assegna lo Statuto Autonomistico è proprio quella di partecipare al cdM quando questi tratta argomenti che riguardano la Sicilia e di farlo con il rango di Ministro
Il piano d’emergenza che guarda al peggio
Intanto la Regione ha già avviato un piano di emergenza rispetto al quale sono circolate una serie di indiscrezioni. si parla di navi cisterna, dissalatori da campo, l’uso del genio militare a fianco del genio civile. Si tratta di prepararsi ad una crisi idrica che non è ancora veramente esplosa ma che si teme, in estate, possa essere davvero drammatica.
Ma si tratta dio nun piano estremo che guarda agli scenari peggiori in assoluto. Sulla relazione inviata a Roma il presidente della Regione si è già pronunciato nelle stanze di Palazzo considerando sproporzionata e per nulla adatta a contrastare gli effetti della siccità, la relazione allegata alla richiesta di stato di emergenza nazionale, inviata da Palazzo d’Orleans al governo Meloni.
Parola d’ordine, risparmiare acqua
Un vademecum su come risparmiare acqua in vista di un’estate che si preannuncia difficile, ma anche una serie di interventi in emergenza che vanno dalla richiesta dell’uso di dissalatori portatili fino all’impiego delle navi cisterna delle forze armate e degli strumenti da campo del genio militare.
Mentre le aziende acquedotto diminuiscono la pressione nella rete di distribuzione e idrica per risparmiare acqua fin da ora il governo regionale prepara le contromisure. Nella richiesta di emergenza e di riconoscimento di calamità naturale la regione chiede anche l’invio delle forze armate per poter usare dissalatori da campo del genio militare e navi cisterna della Marina per i rifornimenti.
Marzo caldo e asciutto ma c’è stato di peggio
I dati dei servizi meteorologici parlano di un mese di marzo fra i più caldi e asciutti degli ultimi trent’anni.
“Non è stato il mese di marzo più caldo in assoluto della storia meteorologica della Sicilia, superato abbondantemente, a un primo esame, da un 2001 che raggiunse la temperatura media regionale di 14,7 °C, poi dal 1991 e dal 2002, tuttavia la media regionale stimata sulla rete Sias di 12,4 °C risulta essere la più alta dal 2003 – dicono i tecnici del servizio informativo agrometeorologico siciliano -, I prolungati periodi con cieli sereni hanno favorito elevate escursioni termiche notturne, così che le anomalie per le temperature massime sono molto più rilevanti di quelle per le temperature minime”.
Le temperature medie di marzo
Risultano i valori mensili più elevati dal 2003: la media regionale delle temperatura massime assolute; la media regionale delle medie delle temperature massime, la media regionale delle temperatura medie; la media regionale delle medie delle temperature minime. La media regionale delle temperatura minime assolute risulta invece inferiore al massimo valore della serie, registrato nel marzo 2017.
Stop a fontane ornamentali e piscine
Nel frattempo l’ufficio per l’emergenza chiede ai cittadini di iniziare a risparmiare il prezioso liquido usando la doccia invece della vasca da bagno, usare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico, controllare l’efficienza degli impianti idrici per evitare perdite. Con un’ordinanza, poi, obbliga gli enti pubblici a non usare acqua potabile nelle fontane ornamentali e nelle piscine e invita anche i privati a fare altrettanto. Emanate anche circolari che vietano di utilizzare acqua potabile per abbeverare le piante nelle ore diurne
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