Dopo l’impugnativa della legge regionale che bloccava le nomine dei manager della sanità siciliana in scadenza, il governo si prepara a scegliere nove su 18 nuovi ‘capi’ della sanità siciliana.  Le scadenze sono previste per fine giugno e dunque l’operazione avverrà in piena campagna elettorale.

Ma non basta l’inopportunità della vicenda a sollevare problemi, critiche e polemiche. Il governatore sembra intenzionato a procedere senza prima passare dal parlamento siciliano. Senza, cioè, una nuova legge che cassi l’articolo dell’esercizio provvisorio impugnato dal consiglio dei Ministri.

Una formula assolutamente irrituale se non illegittima. L’impugnativa, infatti, non blocca l’operatività della medesima legge se prima il Parlamento non sceglie di cancellarla o se non si arriva ad una pronuncia della Corte Costituzionale che ancora non è stata neanche interpellata vistoc he il consiglio dei Ministri ha dato mandato all’Avvocatura di procedere con l’impugnativa che è in fase di predisposizione.

A conti fatti, teoricamente, le nomine sono ancora bloccate e i commissariamenti possibili almeno fino ad una modifica della norma o a un pronunciamento che non arriverà certo prima delle scadenmze dei contratti dei manager.

Per far le nomine, quindi, il governo deve ricorrere al Parlamento al quale chiedere, quantomeno, di cassare la norma impugnata per poi procedere con le regole ordinarie.

Ma a sentire l’opposizione la creatività crocettiana dice altro “Il presidente Crocetta anche oggi ci regala una perla giuridica, forse inconsapevole del fatto che nel nostro sistema legislativo non è previsto il diritto creativo – dice l’avvocato Totò Cordaro deputato di Pid Cantiere popolare – afferma, infatti, che lo stop ai commissari da parte del Consiglio dei Ministri conferirebbe, in maniera automatica, al Governo regionale, il potere di nominare in – piena campagna elettorale – i manager delle aziende sanitarie in Sicilia. In realtà, ciò potrebbe accadere solo a seguito di una nuova legge che lo preveda e che è competenza esclusiva del Parlamento regionale”.

“Abituato come è a non rispettare l’Ars e le istituzioni in genere – continua – non solo dimentica che siamo in pieno semestre bianco ma, soprattutto, dimostra di non essere in possesso di quei minimi rudimenti giuridici che gli consentirebbero di sapere che l’impugnativa da parte del Governo nazionale non sortisce effetti fino alla pronuncia sul tema in argomento della Corte costituzionale. Invece di avventurarsi in ulteriori sterili e patetici spot, si occupi, se ci riesce, per una volta, di cose più serie: pubblichi senza ulteriore ritardo in gazzetta ufficiale il bilancio e la legge finanziaria e permetta così  ai siciliani di superare lo stallo economico in cui ha cacciato la nostra Regione dopo quattro mesi di esercizio provvisorio, impostogli dalla sua pseudo- maggioranza”.

“Il presidente Crocetta rischia di sbattere nuovamente la faccia, questa volta sulle nomine dei manager della sanità siciliana – gli fa eco Marco Falcone capogruppo di Forza Italia -. Il governatore sembra travisare il significato dell’impugnativa promossa dal Consiglio dei Ministri rispetto al pronunciamento della Corte Costituzionale e si dice pronto a nominare i nuovi manager al posto dei commissari. La norma fatta dall’Assemblea, fino a quando non sarà dichiarata costituzionalmente illegittima dalla Consulta, mantiene infatti la sua piena efficacia nonostante l’impugnativa del Cdm. Altra cosa, invece, è se questa maggioranza deciderà di cambiare la norma stessa, uniformandosi alla detta impugnativa. Purtroppo alle boutade di Crocetta ci siamo abituati. Anche questa volta il presidente l’ha detta grossa, rischiando di rasentare l’ignoranza giuridico legislativa”.

“Sento troppi allarmismi sulle nomine nella Sanità regionale ed inviterei tutti alla calma – dice Marco Forzese capogruppo dei centristi – ed a comprendere che comunque le nuove nomine potranno essere fatte solo dal governo che uscirà dall’esito elettorale di novembre.  Quanto affermo è sostenuto dalla legge regionale 43 del 2012 all’articolo 1 che chiaramente stabilisce anche i criteri per la nomina dei commissari starordinari in sostituzione dei Direttori generali in scadenza, individuandoli prioritariamente in coloro che hanno svolto le medesime funzioni”.

Intanto il presidente della Regione, insieme all’assessore alla Famiglia Carmencita Mangano, all’assessore alla
Salute Baldo Gucciardi, al presidente della Commissione salute Pippo Di Giacomo, comunica che è stato siglato il decreto presidenziale per l’erogazione dell’assegno di cura di 18.000 euro l’anno per i disabili gravissimi. Si tratta di materia affine e al centro di polemiche che durano da tempo ma che non risponde certamente al tema manager.

Ma così è! Il governatore vive il suo mandato in questo modo e dice “L’impegno finanziario, a partire dal primo marzo 2017, avrà effetti anche per gli anni 2018, 2019. Nell’immediato a beneficiarne saranno circa 1400 su 1750 identificati dalle Asp, che hanno scelto l’assegno monetario, al posto dell’assistenza tramite operatore.  Per i rimanenti 350, entro la fine della prossima settimana la Presidenza della Regione, in collaborazione con l’assessorato alla Famiglia, individuerà sulla base delle indicazioni previste all’interno della legge finanziaria (che sarà pubblicata domani), risorse e modalità per l’assistenza tramite operatore, che richiede ovviamente tempi burocratici più lunghi rispetto all’assegno monetario, essendo legata anche all’esigenza di elaborazione dei piani individuali di assistenza”.

“Per i disabili che non sono inclusi fra i beneficiari – aggiunge Crocetta – è possibile inoltrare domanda alle Asp. Le domande dovranno essere esitate entro 90 giorni dalla richiesta. Per potere usufruire dell’assegno di cura, il beneficiario deve sottoscrivere un patto dove viene dichiarato che le risorse monetarie saranno destinate per
il benessere del disabile e venga individuato il componente della famiglia che fornirà l’assistenza”.

Per i manager ci sarà tempo così come per tanto altro