Crollano massi da Monte Catalfano tra Bagheria e Santa Flavia in via Consolore. Grossi macigni sono finiti su un paio di abitazioni che nei giorni scorsi i residenti avevano sgomberato. Sono intervenuti i vigili del fuoco che stanno cercando di verificare se c’è il rischio di altri crolli.

Nessun ferito

Le circostanze hanno consentito di evitare danni alle persone e dunque non si sono registrati feriti. E’ stata, comunque, attivata anche la protezione civile regionale per cercare di stabilire gli interventi da mettere in atto per prevenire altri episodi analoghi

I massi pericolanti, una costante del versante occidentale siciliano

Quello dei massi pericolanti dalla montagna che incombono sulle case è una costante del versante occidentale siciliano. Anche la città di Palermo soffre di questo problema tanto che l’area intorno a Mont pellegrino è stata spesso al centro di eventi di cronaca analoghi a quest’ultimo bagherese.

Gli interventi

Per questo sono stati necessari interventi per la messa in sicurezza del versante di Monte Pellegrino le cui pareti rocciose sovrastano il tratto centrale della via Monte Ercta, la cosiddetta “panoramica” del promontorio palermitano che si affaccia sul golfo di Mondello.

Si tratta di una zona particolarmente fragile, caratterizzata da una frequente caduta di massi. Qualche anno fa furono effettuati alcuni lavori di consolidamento ritenuti però insufficienti per potere riaprire la strada interdetta al traffico per ragioni di sicurezza.

Quello della caduta massi da Monte Pellegrino è un problema tanto antico quanto irrisolto. In più di una occasione sono state sgomberate con ordinanza del sindaco e procedura d’urgenza famiglie residenti all’Addaura nelle ville che sorgono sotto il costone roccioso di Monte Pellegrino. La decisione per il rischio “imminente” di crollo dei massi pericolanti dalla parte rocciosa. Il costone e le sue condizioni idrogeologiche metterebbe in pericolo diverse abitazioni. Si è trattato di una misura temporanea per “l’imprescindibile esigenza di salvaguardare vite umane”.
La zona interessata dal provvedimento in passato è stata quella di via Annibale, all’Addaura, da sempre classificata al livello di rischio più alto.

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