Lo aveva annunciato ancor prima di uscire dal carcere. Poi se ne era più parlato tanto da aver lasciato supporre ai suoi detrattori che fosse una idea ormai passata o un tentativo di ‘depistare’ sulla sua prossima vita da libero.

Invece Totò Cuffaro andrà veramente in Burundi a lavorare come medico volontario-. La data l’ha ufficializzata a margine di una dichiarazione di risposta all’esponente del Pd Miguel Gotor sull’ennesima polemica politica sul cuffarismo del Pd.

‘Caro Gotor – scrive Cuffaro – mi passi il caro anche se non ci conosciamo per la simpatia che ho verso chi –  come lei – pasticcia con la storia e la cronaca al fine di poter fare affermazioni che consentono di portare a casa la pagnotta. La mia storia politica e ahime’ quella giudiziaria sono note ai più, così come è noto il mio status di detenuto fino a qualche settimana fa. Porto in giro un libro, da me scritto, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione dei detenuti nelle carceri italiane”.

Ed è proprio a questo punto che arriva, fra le righe, l’annuncio della data “Il 30 maggio, invece, andrò in Burundi per dedicarmi al volontariato medico in un ospedale che, da Presidente della Regione Siciliana, ho contribuito a realizzare. Non c’è la politica nel mio nuovo orizzonte ma non ho perso la parola. In questi cinque anni di forzata assenza, i miei amici, che ancora hanno ruoli politici, hanno fatto scelte diverse tra loro: io voglio loro bene per ciò che sono stati e sono per me, non per le scelte che hanno fatto. Capisco, non faccio il tonto, che Lei attribuisca un valore negativo nell’assimilare il mio nome ad una formazione politica che le dà fastidio, ma sbaglia. Per il futuro eviti, non perché le minacci querela, ma perché potrebbe trovarsi in imbarazzo ad ammettere che molti miei amici hanno la sua stessa tessera di partito ed hanno autorevoli incarichi dai tempi di Bersani. Giusto per la storia, disciplina che richiama i fatti, come Lei sa’”.