Dopo Cracolici, anche il segretario regionale del Pd Barbagallo torna sulla polemica relativa ai progetti approvati a 10 giorni dalle elezioni amministrative che riguarderanno oltre 120 comuni siciliani. La Regione ha stanziato 213,5 milioni di euro per finanziare una serie d’interventi a favore di comuni ed enti territoriali “senza aver preventivamente fatto un bando, ma su iniziative individuate da parte della ‘cosiddetta politica’ chiaramente di centrodestra, in maniera assolutamente arbitraria”, secondo il parlamentare regionale del PD. Ora anche il segretario regionale dem interviene a proposito della delibera 292 del 31 maggio 2022.

“Carte alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti”

“Un provvedimento illegittimo, una ‘mancia elettorale’ ai comuni amici individuati dall’ineffabile governatore Musumeci con criteri che nulla hanno a che fare con la trasparenza e la buona amministrazione che prevede, in primis, l’avviso di evidenza pubblica. Invece, come al solito, ci sono figli e figliastri: 124 progetti finanziati tra cui soprattutto quelli in favore di 31 comuni chiamati al voto domenica prossima, con alcuni che hanno avuto anche due, 3 o quattro progetti finanziati. Per altri 275 comuni, i figliastri, niente da fare. Come al solito questo è il modo di sgovernare di Musumeci che abbiamo più volte messo in evidenza. Ma ora tutto questo ha assunto proporzioni non più tollerabili quindi il Partito Democratico invierà tutte le carte alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti”.

Mancata trasparenza di Musumeci

“Clientes e favoritismi sono gli unici sistemi utilizzati dal Governo – aggiunge Barbagallo – assieme al deputato di centrodestra amico, con la carta sotto braccio del sindaco di riferimento da portare e caldeggiare nelle stanze degli assessorati. Scorrendo l’elenco dei comuni sorge più di qualche sospetto in tal senso”. “La trasparenza per Musumeci – prosegue barbagallo – è un optional, la correttezza non c’è proprio. Stiamo parlando, infatti, dei fondi Fsc 2021-2027, dello Stato, che devono ancora essere assegnati alla Sicilia e che dovranno essere sottoposti comunque alla valutazione del Cipe. In ogni caso i numeri parlano da soli: 124 interventi finanziati tra cui 31 comuni al voto mentre altri 275 non hanno avuto alcuna possibilità di partecipare a questa distribuzione di risorse. Il PD non farà alcuno sconto. Oltre ad una interrogazione all’Ars – afferma – trasmetteremo tutto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti affinché venga valutato, nelle sedi opportune, quello che per noi è il tentativo di quello che noi individuiamo come un tentativo di scambio di voto in piena campagna elettorale”.

Falcone: «Pd vada pure in Procura, avrà le prove della nostra equità”

“Bene farà l’onorevole Barbagallo a portare in Procura il Piano infrastrutturale da oltre 200 milioni per i Comuni siciliani. Potrà così riferire che, fra le città dove la Regione aprirà cantieri e creerà lavoro e sviluppo, ci sono decine e decine di amministrazioni e sindaci che militano nel Pd, il partito di cui il collega è segretario regionale. Si tratta di quegli stessi sindaci che, ormai da cinque anni, trovano sempre aperte, anzi spalancate, le porte dell’assessorato alle Infrastrutture, ottenendo fondi e risposte concrete alle aspettative delle loro comunità. Proprio in questi Comuni, chiunque lo vorrà potrà trovare le prove della massima equità non solo predicata, ma soprattutto praticata dal governo Musumeci”. Lo afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, replicando alle affermazioni del deputato regionale Anthony Barbagallo in merito al programma di investimenti, messo a punto dall’assessorato, che fissa 124 opere pubbliche da compiere in Sicilia attraverso le anticipazioni Fsc 21/27 dal Ministero per il Sud. 

Barbagallo legga le carte

“Dispiace però – prosegue Falcone – notare che forse Barbagallo avrebbe potuto leggere meglio le carte. Si sarebbe accorto che, assieme a quella delibera, ce ne sono altre due che pianificano altri 24 milioni di interventi infrastrutturali: la prima, da 13 milioni, porterà all’apertura di cantieri di risanamento urbano in quattro Comuni della Valle del Belice, a Lampedusa, in cinque nel Palermitano, fino a opere che riguardano Patti, Giarre, Comiso, Centuripe. La seconda stanzia, invece, quasi 11 milioni per riqualificare la viabilità in abbandono nel Nisseno, nell’Ennese e nel Palermitano, per poi assegnare oltre 4 milioni alla storica ristrutturazione del porto di Santa Panagia, a Siracusa, infrastruttura dimenticata da almeno un trentennio. Infine, la prossima settimana un ulteriore dispiacere all’opposizione, approvando nuovi e strategici finanziamenti che toccheranno altri Comuni guidati dal Partito democratico”