Dal balcone del piano nobile, si arrivava a vedere il golfo di Mondello: oggi è anche difficile immaginare come doveva apparire Villa Statella Spaccaforno, a metà Settecento, quando fu costruita dal marchese Giacomo Mariano Bajada nella Piana dei Colli, zona deputata alla “villeggiatura”. Oggi ha cambiato nome, anzi ha dato nome ad un intero quartiere: Villa Adriana ha perso parecchio smalto ma basta entrarvi con curiosità, che lo riconquista. Dal marchese di Spaccaforno, principe del Cassaro passò nel 1872 ad Alessandro Chiaramonte Bordonaro di Gebbiarossa, sposato ad Adriana Genuardi da cui la villa prenderà il nome. Gli eleganti stucchi rococò furono rovinati durante la guerra quando la residenza venne occupata dalle truppe. Oggi Villa Adriana è la casa delle suore Francescane dell’Eucaristia. Sarà il debutto di questo weekend de Le Vie dei Tesori: Villa Adriana apre da domani (20 ottobre) ed ogni sabato e domenica per i tre weekend ancora in programma. Non perdetela: nasconde un prezioso affresco dell’“Allegoria del giorno e della notte”, da molti studiosi attribuito a Vito D’Anna.

Un altro luogo di impatto potente è sicuramente l’Albergo dei Poveri: Le Vie dei Tesori propone una visita del tutto inedita, un “dietro le quinte” vero e proprio perché si entrerà eccezionalmente nell’ala del complesso di proprietà dell’Istituto Principe di Palagonia e Conte Ventimiglia, con la chiesa, il chiostro, lo straordinario crocifisso, la stanza degli archivi, gli antichi lavatoi. È la parte sconosciuta del grande ospizio monumentale voluto da Carlo III di Borbone, per accogliere gli indigenti della città. Una sontuosa costruzione barocca, alla quale lavorarono architetti di fama come Furetto, Marvuglia, Marabitti e Palma. Fu iniziata nel 1744 ma, tra ritrovamenti archeologici e carenza di fondi, fu completata solo nel 1834. Gli ospiti del Real Albergo dei Poveri erano “misti” fino al 1898; poi gli uomini furono trasferiti altrove e rimasero solo le donne (in tanti lo conoscono infatti come Albergo delle Povere). Nei primi anni dell’Ottocento, venne impiantata nell’edificio una fabbrica manifatturiera, l’opificio della seta, che funzionò alacremente fino al 1900: si allevavano bachi da seta nelle grande vasche tuttora visibili. Le sete prodotte erano talmente eleganti che la zarina Alexandra, a Palermo a metà ‘800, inviò il principe di Mecklembourg a visitare la fabbrica dove venivano realizzati i tessuti chiamati “Olgaline” (in onore della principessa Olga figlia degli zar) I tessuti, per la qualità della seta, piacquero tanto al principe da parlarne all’imperatrice che, entusiasta, decise di acquistarli.

Ancora domani e domenica (dalle 10 alle 15) sarà possibile visitare nel chiostro ottocentesco della Questura, la ricostruzione della scrivania di Boris Giuliano, il Capo della Mobile, ucciso nel 1979 da Leoluca Bagarella che gli sparò sette colpi alle spalle. La visita è condotta dalle poliziotte. compagnia del figlio bambino. Resta aperta anche la Banca d’Italia disegnata da Salvatore Caronia Roberti, e con una storia surreale da raccontare.

Restano chiusi, rispetto al programma, la cappella dei Falegnami (per un problema di infiltrazioni d’acqua), la chiesa degli Agonizzanti, l’Oratorio di Santa Maria La Savona tra i luoghi di Itinerario contemporaneo. Riapre il Miqveh ebraico ma solo su prenotazione; restano invece chiusi, solo per questo giro, le sorgenti del Gabriele, il giardino di Villa Tasca e, la domenica, Villa Whitaker. A Palazzo Sant’Elia è in corso la mostra sui cento capolavori dalle residenze imperiali russe: chi entra con i coupon de le Vie dei Tesori, otterrà un biglietto ridotto per l’esposizione.

DICIOTTO LUOGHI SU PRENOTAZIONE. Difficile ormai trovare posto, soprattutto in alcuni siti: oltre al Monastero, è sold out dalla prima ora, il carcere Ucciardone. Si riesce a partecipare al secondo itinerario dentro l’aeroporto di Boccadifalco, ma non ci sono più posti per le visite aeree sul Piper; aperti la catacomba di San Michele Arcangelo, sotto Casa Professa, dove nicchie e cappelle raccontano storie inverosimili; Palazzo Branciforte con il suo Monte di Pietà restaurato da Gae Aulenti; Palazzo Utveggio, nel cuore elegante della città, disegnato dal Basile; lo Stand Florio (solo domenica), i depositi della GAM (sabato e domenica, mattina e pomeriggio); il Grand Hotel Piazza Borsa (solo la domenica, dalle 10,45 alle 17,30), la fabbrica di Anice Tutone (sabato e domenica).

LE NOTE PER SALVARE L’AFFRESCO. Stasera alle 21 al Santissimo Salvatore, concerto del quintetto Sikelikos. Con un intento sociale: il ricavato dai biglietti (costo 10 euro), sarà utilizzato per il restauro dell’affresco di Santa Rosalia, all’interno della chiesa. Brani tratti dai diari dei più famosi viaggiatori del Grand Tour, ovvero ispirati agli appunti di Goethe, Maupassant, Dumas, Brydone e Vullier.

LE PASSEGGIATE. Questo weekend le passeggiate de Le Vie dei Tesori scopriranno gli immediati dintorni della città: dalla Moarda, le colline a sud, verso il bacino del fiume Oreto, al santuario di Montepellegrino, a grotta Conza, alle pendici di Monte Gallo. Per chi invece vuol restare in città, può dedicarsi alle statue di piazza della Vergogna (raccontate ad una ad una) oppure al vecchio corso del Papireto… E nel week end in cui apre il convento di Santa Caterina, Christian Pancaro condurrà (sabato alle 10 partenza da piazza Bellini) un itinerario fra le antiche logge dei monasteri di clausura della città, al di là delle grate che proteggevano le suore dalla frivola vita cittadina. Una passeggiata che unisce devozione e politica, storie di antiche famiglie con raccoglimento e meditazione… sul profumo dei dolci nati dalle mani delle pie vergini.

KIDS… con la family card. Se si hanno dei bambini, allora si deve avere la family card, che si acquista in tutti gli hub, ma anche online e nei cinque luoghi – chiesa dell’Origlione, Palazzo Asmundo, Teatro Biondo, Archivio comunale ed ex Mulino di Sant’Antonino – dedicati alle famiglie. La card di Palermo Babyplanner.it non segue un circuito obbligatorio e non scade, ognuno può scegliere l’itinerario che preferisce e spezzettarla nei tre weekend ancora a disposizione. I luoghi chiudono alle 18, tranne il Teatro Biondo che serra le porte alle 15. Nelle piazze Castelnuovo, Marina, Bellini e Verdi, ci saranno 4 gazebo dove bambini e ragazzi potranno partecipare a laboratori su Teatro dei Pupi, palazzi del ‘700, la scuola dei Serpotta e le maioliche.

Le passeggiate sono sempre sabato e domenica, si prenotano sul sito www.leviedeitesori.it.

Le Vie dei Tesori è la più grande manifestazione dedicata alla promozione del patrimonio culturale della città, sotto l’egida delle più alte istituzioni dello Stato (Presidenza della Repubblica, Camera, Senato, ministero dei Beni Culturali). Quest’anno il Festival è inserito nelle manifestazioni a massimo richiamo turistico dell’assessorato regionale al Turismo, è direttamente promosso dell’assessorato regionale ai Beni culturali, incluso nelle manifestazioni dell’Anno europeo del Patrimonio e nel programma ufficiale di Palermo Capitale Italiana della Cultura.

(Le foto dei siti de Le Vie dei Tesori sono state realizzate da @Igor Petyx)