La conferenza dei capigruppo dell’Ars ha dato priorità all’esame del disegno di legge presentato dal Partito Democratico che prevede il risarcimento danni subiti da privati cittadini ed attività produttive e commerciali in occasione dell’alluvione che ha investito Palermo lo scorso 15 luglio.

“Il ddl – dice Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars – contiene misure per fronteggiare spese urgenti da destinare all’accertamento dei danni, alla rimozione delle situazioni di pericolo ed alla predisposizione di un piano degli interventi relativi al ripristino degli edifici e dei beni mobili privati, come ad esempio automobili o motocicli, arredi o elettrodomestici, distrutti o danneggiati in occasione del nubifragio che ha interessato il capoluogo”.

Il disegno di legge passerà adesso al vaglio della commissione Bilancio e della commissione Affari istituzionali, quindi sarà esaminato dall’aula.

L’idea di una norma apposita era stata annunciata già ilg iorno dopo il disastro proprio da Lupo “Presenteremo un disegno di legge all’Ars, per il quale chiederemo una procedura d’urgenza, che contiene misure di risarcimento per i cittadini e le attività produttive che hanno subito danni in occasione dell’eccezionale evento meteorologico che ha investito Palermo il 15 luglio” aveva detto il capogruppo Pd all’Ars.

Il gruppo Pd all’Ars ha anche predisposto una interrogazione parlamentare per chiedere se da parte della Protezione Civile regionale siano state messe in atto tutte le procedure di allerta in relazione al nubifragio che ha colpito Palermo. “Chiediamo anche di sapere – aggiunge Lupo – quali misure il governo abbia adottato sul territorio regionale per contrastare il dissesto idrogeologico”.

Nella giornata di oggi l’Ars è stata impegnata anche nella trattazione, in Commissione, della riforma urbanistica passata a maggioranza e che adesso dovrà essere incardinata a sala d’Ercole mentre continua la polemica fuori e dentro il Parlamento sulla presunta presenza, in quella riforma, di una sanatoria edilizia mascherata, sempre negata da governo e maggioranza

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