“C’è un condono, non potevamo dire sì a un testo che sana gli abusi. È l’ennesimo macroscopico scivolone del governo Musumeci che a parole è contro gli abusi edilizi, nei fatti, però, li difende con tanto di legge”.

Lo dicono i deputati del m5s all’Ars, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito, che oggi, in commissione Ambiente, hanno votato contro il disegno di legge sull’edilizia, che ora passa in aula grazie ai voti della maggioranza.

“Il testo – dice Trizzino – contiene la norma che estende la sanatoria del 2003. Musumeci, appena qualche giorno fa in aula, aveva detto chiaramente che il suo governo è per la corretta gestione dell’ambiente, nel contrasto di ogni fenomeno di abusivismo edilizio. Peccato però che nei fatti si comporti in maniera diametralmente opposta. Il presidente aveva l’occasione per fare finalmente qualcosa di buono in questa inconcludente legislatura, ha sprecato pure quest’opportunità”.

“Avevamo ribadito più volte – concludono i deputati – che qualora la norma sulla sanatoria in aree paesaggistiche fosse stata stralciata avremmo votato a favore del testo della maggioranza, ma il governo Musumeci ha voluto proseguire su una strada a senso unico. In questo modo si consegna ai cittadini una norma che aggredisce il territorio siciliano, alla faccia della lotta all’abusivismo edilizio, tanto sbandierato dal presidente della Regione. Ci auguriamo che l’assessore all’Ambiente si ravveda e cancelli quella norma, così da consegnare ai siciliani una legge condivisa da tutto il Parlamento”.

L’assessore al territorio e Ambiente Toto Cordaro ha già risposto più volte a questa polemica una prima volta sostenendo che “l’inedificabilità relativa non esiste: esiste solo ed esclusivamente, come categoria giuridica, il concetto di inedificabilità assoluta. L’articolo 18 del Ddl di riordino in materia edilizia, presentato in commissione Ambiente dal governo, recepisce plurime sentenze delle Sezioni riunite del Cga (una per tutte la 291 del 2010) e trasforma in norma la circolare 2 del 2014 dell’allora assessore di Crocetta Mariella Lo Bello. Qualora  vi siano dei vincoli relativi è già possibile in Sicilia, in forza delle sentenze del Cga e della circolare di cui sopra, costruire previo parere positivo delle autorità che tutelano il vincolo, siano esse la Soprintendenza, il Genio civile o il Corpo forestale. Ancora oggi -sostiene l’assessore – in Sicilia molte amministrazioni ci chiedono chiarezza attraverso una norma che recepisca quanto stabilito dalla Giurisprudenza di legittimità. Nessuna sanatoria potrà mai vedere la luce durante il governo Musumeci – conclude l’assessore Cordaro – si tratta soltanto di una norma che fa chiarezza in una situazione confusa in sede amministrativa”.

Ma il no viene anche da Attiva Sicilia La deputata di Attiva Sicilia. Valentina Palmeri, oggi in Commissione Ambiente, ha votato contro il ddl sull’edilizia, soprattutto per il mancato stralcio dal testo del tanto osteggiato art 18, che conterrebbe un condono camuffato. “Doveva essere una norma per dare certezze ai cittadini – sostiene Palmeri – ed in particolare sull’edilizia libera, così si trasforma di fatto in un condono camuffato, dannoso per un territorio che grida ormai contro il cemento e lo fa con violenza a Palermo come a Scordia o addirittura in modo tragico come a Giampilieri o come il fiume Milicia. Questo ddl contiene norme tanto inique quanto illusorie”.

“Era stato proposto lo stralcio di questo articolo, onde consentire un più facile percorso al ddl per poi occuparcene nel dettaglio, così come di altri articoli dello stesso tenore. Proposta purtroppo non accolta. Di fatto così il ddl rappresenta l’ennesimo tentativo di estendere il cosiddetto terzo condono anche agli abusi ricadenti nelle aree vincolate”.

“Non si può, attraverso un “gioco” interpretativo che non condivido, permettere ancora questo in Sicilia, l’abusivismo edilizio è un reato.
Peraltro varie sentenze, tra le quali quella della Corte Costituzionale, chiariscono che la competenza degli enti locali è limitata all’ambito urbanistico e non può ascriversi ad un ampliamento di applicazione dello stesso condono. Non possiamo renderci complici dell’approvazione di un ddl che avalla ancora una volta queste forme di illeciti”.

Dura la reazione di Legambiente “La Commissione Ambiente dell’Ars ha terminato il suo lavoro nel peggior modo possibile, esitando il ddl sull’edilizia, con la norma che contiene la sanatoria del 2003 dice Gianfranco Zanna – . Nonostante i tanti proclami su difesa dell’ambiente e contrasto ad ogni forma di abusivismo, il governo Musumeci e la maggioranza che lo sostiene, nei fatti si dimostrano a favore del “partito degli abusivi”. Ma non è detta l’ultima parola, il ddl dovrà andare adesso all’esame dell’Ars dove, ci auguriamo, prevalga il buon senso e si metta la parola fine ad una norma che distrugge il territorio dell’isola”.

Ma per la presidente della Commissione  Giusi savarino si tratta di ” un testo di legge innovativo che semplifica le procedure amministrative nel settore edilizio: molte delle cose che prima avevano bisogno di  permesso di costruire, adesso si potranno realizzare con una semplice comunicazione, e tante delle cose che prima andavano realizzate previa comunicazione adesso saranno in edilizia libera”

“Non introduciamo nessuna sanatoria o condone edilizio, ma mettiamo ordine in questa materia e, soprattutto, consentiamo ai siciliani di poter costruire o ristrutturare con grande semplicità,  senza perdersi nei meandri di soprintendenze ed uffici tecnici. Il DDL Edilizia fa coppia con la riforma Urbanistica già al voto in Aula. In questo modo, grazie al lavoro sinergico tra Ars e Governo Musumeci entro la fine della Legislatura, riusciremo a modernizzare la Sicilia e creare le condizioni affinché si investa nella direzione di un territorio sempre più  “Green” e liberi dalle lungaggini burocratiche che spesso, purtroppo, penalizzano e rallentano  il comparto edile.
Ringrazio i miei colleghi che hanno collaborato in maniera costruttiva alla stesura di questo testo, che, al netto del controverso articolo 18, su cui si esprimerà l’Aula sovrana, trova la convergenza di tutte le forze politiche”.

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