Pioggia di emendamenti sulla riforma Urbanistica della Regione. La legge che deve entrare nel vivo della discussione all’Ars dopo il ritorno, oggi, in aula del Presidente della Regione per la sua relazione al Parlamento con annesse polemiche, è stata varata dalla Commissione il 5 giugno scorso.

La riforma è stata al centro di una polemica a sua volta sulla presunta sanatoria mascherata ma adesso rischia di impantanarsi del tutto. “Gli oltre mille emendamenti arrivati fino a questo momento da parte di tutte le forze parlamentari al ddl urbanistica dimostrano che anche questa riforma targata Musumeci non piace nemmeno alla sua maggioranza – dice Anthony Barbagallo parlamentare all’Ars e segretario regionale del partito democratico –  mentre la Sicilia, in ginocchio a causa di una crisi senza precedenti, aspetta che vengano affrontati i temi strutturali e di sviluppo economico necessari alla ripartenza, l’assemblea regionale è costretta a impantanarsi nell’ennesima proposta confusionaria ed inadeguata. Un testo che ha perso già in commissione la sua logica originaria sommerso da emendamenti spesso inconcludenti”.

La Commissione Ambiente dell’Ars aveva dato all’unanimità il via libera alla contestata riforma urbanistica fra il 4 e il 5 giugno “Un giorno importante per la Sicilia e per la stagione delle riforme. E’ un obiettivo che il governo Musumeci ha inserito fra le priorità sin dal suo insediamento e che rifonderà, a distanza di 42 anni, il sistema dell’Urbanistica nell’Isola, ponendo la Regione Siciliana all’avanguardia” aveva commentato l’assessore regionale al Territorio, Toto Cordaro.

Nonostante le modifiche la norma contiene ancora moltod el disegno originale. Tra i principi ispiratori e gli obiettivi del disegno di legge, composto da 53 articoli, ci sono il consumo del suolo tendente a zero e la rigenerazione urbana, ovvero il recupero e il riutilizzo del tessuto insediativo esistente, nell’ottica di una politica di qualità del paesaggio e dell’ambiente. La riforma prevede anche l’introduzione del Ptr, il Piano territoriale regionale con valenza paesaggistica, uno strumento strategico che definisce le finalità generali, gli indirizzi e le scelte in materia di governo del territorio su scala regionale.

Un altro punto di forza del ddl, almeno nella visione della giunta, è rappresentato dalla riduzione notevole dei tempi di approvazione – da 540 a 180 giorni – dei nuovi Piani urbanistici generali (Pug), che sostituiranno i vecchi Prg. Così come la semplificazione e il rispetto dei tempi delle procedure amministrative. Previsto anche il potenziamento del Sistema informativo territoriale regionale (Sitr) per garantire l’informatizzazione completa delle cartografie e la trasparenza degli atti.

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