È ripreso in Commissione Territorio e Ambiente all’Ars l’esame del disegno di legge inerente la modifica e l’integrazione delle legge regionale n.16 del 2016 sulle norme edilizie.
“Invece di attenersi – si legge in una nota di Legambiente Sicilia – a sistemare solo quelle parti della legge che, essendo state impugnate, non hanno trovato applicazione, il Governo regionale ha, senza alcun pudore, ritenuto opportuno rispolverare, dopo ben 17 anni, il condono edilizio del 2003, inserendo, all’articolo 18, la proposta di estendere i benefici di quella che fu definita non a caso la “mini sanatoria” anche agli immobili e ai manufatti abusivi costruiti nelle aree vincolate”.
Legambiente Sicilia nel ribadire la sua netta contrarietà “a questo nuovo tentativo di sanatoria edilizia, che sicuramente si scontrerà con l’ennesima bocciatura costituzionale”, ha scritto una lettera aperta ai 70 deputati dell’ARS dove spiega le ragioni, anche tecniche citando pareri e sentenze dell’Ufficio Legale della Regione e della Corte Costituzionale, del possibile grave errore che, qualora fosse approvata la norma, i parlamentari compierebbero.
Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia dichiara: “Reclamiamo un sussulto di dignità e serietà a tutto il Parlamento siciliano, al di là delle appartenenze politiche, degli schieramenti, perfino delle proprie convinzioni sul fenomeno dell’abusivismo. L’alta istituzione che continua a rappresentare l’ARS non può essere ripetutamente messa in discussione dall’approvazione di norme anticostituzionali che incitano all’illegalità. Ai 70 deputati chiediamo di bocciare questa proposta di sanatoria mascherata e di preservare la nostra regione dall’ennesima figuraccia nazionale”.
Quello della riforma edilizia in Sicilia è un argomento assai controverso.
L’Ars nega che si tratti di un condono ma ambientalisti e M5S tale lo ritengono.
A tal proposito il deputato grillino Giampiero Trizzino ha dichiarato: “La norma proposta dal governo regionale altro non è se non un tentativo di condono edilizio. Vorremmo pertanto ricordare all’assessore Cordaro che trattasi di un tentativo di riforma che è assolutamente incostituzionale e che, se approvata, avrà vita brevissima, come chiarisce sia la Cassazione Civile che quella Penale, nonché la Corte Costituzionale, quando spiega che anche le Regioni a statuto speciale come la Sicilia, non possono incidere sui limiti della sanatoria che sono di competenza esclusivamente del legislatore nazionale”.
Trizzino è stato per anni componente della commissione Ambiente dell’Ars.
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