“Dopo 15 anni di attesa e oltre tre anni di lavoro martedì prossimo dovrebbe essere una data da segnare in rosso sul calendario del Parlamento siciliano, che si accinge a varare la riforma edilizia firmata dal M5S”.

Lo dicono in una nota i parlamentari grillini che spiegano: “Una riforma che per tre anni ha messo al lavoro decine di professionisti, che con spirito di sacrificio hanno prestato gratuitamente il proprio tempo ad un progetto che alla Sicilia manca da oltre tre lustri”.

“La riforma porterebbe benefici soprattutto sul fronte della semplificazione (con notevole riduzione delle pastoie burocratiche ai danni delle imprese), dell’informatizzazione del sistema attraverso moduli on line e sportelli telematici, della tutela dell’ambientale, attraverso il riconoscimento di nuove fasce di rispetto (quali quelle della Rete Natura 2000) e del recupero dell’esistente, al fine di non gravare sui terreni liberi.

Il condizionale, o meglio i condizionali, sono, però, d’obbligo. Martedì, infatti, potrebbe anche essere un giorno nero per la politica siciliana, perché tra i pochi emendamenti, rimasti da votare ce n’è uno che prevede la sanatoria edilizia nelle coste”.

“Un deputato della minoranza – dice il deputato M5S all’Ars Giampiero Trizzino, che ha accompagnato la riforma dalla gestazione fino alla soglia della sala parto – ha infatti chiesto che venga discussa una proposta di sanatoria edilizia che salverebbe le tonnellate di cemento abusivo che hanno deturpato i nostri litorali. Se dovesse passare questa proposta, gli sforzi delle amministrazioni locali di ripristinare i luoghi di pregio deturpati dal cemento, verrebbero inevitabilmente vanificati. Il nostro paesaggio costiero subirebbe un colpo gravissimo, non più recuperabile. E la politica si macchierebbe dell’infamia di avere regalato ai siciliani il primo condono edilizio della storia d’Italia in area a vincolo di inedificabilità assoluta”.

“Se dovesse passare questa proposta – anticipa Trizzino – il M5S, sebbene primo firmatario della riforma, esprimerà voto negativo a tutto il testo di legge. Noi non scendiamo a compromessi con chi offende la dignità della nostra terra”.

“La Regione Siciliana non è uno stato a sé – dice la deputata alla Camera, Claudia Mannino – e l’articolo 9 della Costituzione vale anche per i politicanti che si vogliono garantire la campagna elettorale con un anno e mezzo di anticipo. Questo emendamento, comunque, non ci stupisce affatto da una classe politica che è inadempiente su tutto, dal piano paesaggistico ai piani di utilizzo del demanio marittimo, alla gestione dei servizi come quello dei rifiuti e della depurazione. Un totale fallimento”.

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