Dopo le proteste di piazza e quelle politiche e dopo la proposta prima dell’Udc poi formalizzata dal gruppo di Attiva Sicilia di scorporare l’Identità siciliana dall’assessorato ai beni Culturali per spegnere la polemica, la guerra sulla nomina di un assessore leghista si sposta in Commissione Affari Istituzionali e investe in pieno la battaglia fra pentastellati ed ex 5 stelle.

“Attribuire l’attività di promozione e valorizzazione delle tradizioni e dell’identità siciliana alla Presidenza della Regione è la classica pezza peggiore del buco. Cambiare il nostro ordinamento per rimediare ad una scelta infelice di Musumeci, senza valutarne gli effetti, è contro ogni principio di buon senso e non contribuisce certo all’efficientamento della macchina amministrativa, anzi” dicono i deputati M5S, Gianina Ciancio e Salvo Siracusa, componenti proprio della commissione Affari istituzionali dell’Ars che dovrà esaminare il disegno di legge di Attiva Sicilia, che mira a scorporare la delega all’identità siciliana dall’assessorato ai Beni culturali per consegnarla nelle mani del presidente delle Regione, “per – dicono i deputati – mettere a tacere le grandi polemiche che sono seguite alla nomina del leghista Samonà all’assessorato dei Beni culturali”.

“Le Leggi- continua Ciancio- si fanno generiche ed astratte e non sulla base degli umori del momento e di ragionamenti estemporanei, legati alle dinamiche politiche di questo o di quel governo”.

“È assurdo – aggiunge la deputata Stefania Campo – componente 5 stelle della commissione Cultura – pensare di tranciare uno dei bracci di un unico corpo, al solo scopo di dare furbescamente un aiuto ad un governo in difficoltà politica, mediatica e di relazione con i siciliani.

“È – chiaro – continua la deputata – lo scopo di togliere le castagne dal fuoco a Musumeci da parte dei nostri colleghi, che con tempestività si sono fatti trovare al posto giusto nel momento giusto. Poco importa, a noi sta a cuore sottolineare l’irragionevolezza della proposta, che punta a frazionare ciò che fra qualche anno dovrà essere ricomposto, come cocci di un vaso preziosissimo gettato a terra per goffagine”.

Tutti sembrano dimenticare che la prima idea del genere era venuta al deputato regionale Carmelo Pullara. ma poco importa. L’occasione è troppo ghiotta per la polemica dell’ex. “Bisogna avere tanta pazienza, la stessa pazienza necessaria quando si insegna a un bambino a camminare. Del resto ci troviamo davanti a chi, nonostante faccia politica da diversi anni, è rimasto proprio ai primi passi” è la reazione dei deputati di Attiva Sicilia a quella che definiscono la provocazione degli ex colleghi del M5s. Una reazione corale, perentoria e sferzante.

“Del resto – sottolinea il capogruppo Matteo Mangiacavallo – l’assoluta cecità politica dei Cinque Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana ha determinato l’isolamento dalla vita reale oltre che da quella istituzionale. Tirare fuori da guai Musumeci dopo le polemiche per la nomina dell’assessore Samonà? Stupidaggini col botto, sarebbe stato sufficiente ricordarsi cosa disse Angela Foti a proposito della nomina in questione. Senza considerare che Musumeci aveva al tempo della nomina e ha ancora oggi i numeri per risolvere eventualmente da solo la questione. Il problema è sempre lo stesso: c’è chi come noi ragiona sulle cose e porta in Commissione un disegno di legge che è logica conseguenza dello Statuto Siciliano e chi è rimasto inchiodato al no pregiudiziale con i risultati che sono evidenti in Sicilia come in tutta Italia. Oggi i 5 minuti di celebrità sono toccati a Gianina Ciancio, Stefania Campo e Salvo Siragusa, se li godano e studino prima di presentarsi la settimana prossima in Commissione”