La Divina Commedia di Dante riproposta in dialetto con introduzioni ai canti scritte da studenti monrealesi.
“Dante e la Bella Trinacria” , è il nome dell’iniziativa svoltasi a Monreale, al Palazzo Arcivescovile, curata dalla docente di Lettere Romina Lo Piccolo.

Dieci testi selezionati dall’opera del misilmerese Filippo Guastella del 1923

Dieci testi selezionati dall’opera del misilmerese Filippo Guastella, una Divina Commedia in dialetto pubblicata nel 1923. Un fil rouge narrativo snodatosi intorno al tema del rapporto fra Dante e la Sicilia, passando per topos letterati diventati immortali grazie al poeta fiorentino.

I partecipanti alla manifestazione

Alla manifestazione ha partecipato l’attore monrealese professionista Paolo La Bruna, affiancato dagli interpreti Vincenzo Giaconia, Antonio Minasola, Maria Sapienza, Marco Sferruzza, Antonella Vaglica e Francesca Vaglica.

Le riletture personali degli studenti

I testi in dialetto sono stati preceduti da riletture personali degli studenti: Chiara Albano, Elisa Badagliacca, Maria Gabriella Diecidue, Giulia D’Amico, Pietro Di Mitri, Nicola Marotta, Gabriele Rispetta, Agnese Sferruzza, Valeria Terzo. Ad animare la scena, i movimenti leggiadri della ballerina Sara Mutolo.

Il messaggio sempre attuale di Dante

I commenti dei ragazzi hanno riservato non poche sorprese, confermando la capacità di Dante di parlare al cuore di chi sa sentire il suo messaggio, in ogni epoca. Così dalla selva oscura metafora anche di mali attuali come la mafia, alla sorte di Francesca quale vittima di femminicidio ante litteram, alla riflessione sui conti in sospeso di ognuno di noi con il proprio tempo suscitata da Carlo Martello, passando per Caronte, Costanza d’Altavilla, Pier della Vigna, Manfredi, e culminare con la preghiera alla Vergine, le interpretazioni critiche degli studenti dimostrano la capacità che hanno i giovani di lasciarsi conquistare dalla grande letteratura, se stimolati in modo appropriato così come ha saputo fare la professoressa Lo Piccolo.

I rapporti tra la Sicilia e Dante

I rapporti fra la Sicilia e Dante – ha spiegato la docente – attraversano le tre cantiche e oggi, a termine del settecentesimo anniversario della morte del poeta, vogliamo rendere omaggio a questo legame attraverso l’opera di Guastella. I ragazzi hanno saputo ascoltare ciò che Dante aveva da dire alla loro peculiare sensibilità, fornendo un apporto prezioso ad un momento straordinario di crescita culturale, ma soprattutto personale, a tutti coloro che vi hanno preso parte”.

Le tante energie delle nuove generazioni

“Una società – ha detto Paolo La Bruna – che non crede nei suoi giovani è già morta, iniziative come queste contribuiscono a fare emergere le tante energie nascose nelle nuove generazioni”.

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