Surreale. Si, perché “Se poi vi mando affanculo“, “Fate schifo” e “Va sucati un prunu” potrebbe sembrare un comune scambio di messaggi via Whatsapp tra amici che si sfottono, magari al termine di un derby o di una scommessa, o tra due persone comuni. In questo caso non è così perché protagonisti di questo alterco verbale sono il sindaco di Messina Cateno De Luca e l’assessore all’Economia e vicepresidente della Regione Sicilia Gaetano Armao. Due uomini delle istituzioni. Che si cimentano con il linguaggio da strada.
Il siparietto è stato immortalato in un video pubblicato dal primo cittadino di Messina che è diventato virale in poche ore. Nella clip, De Luca fa ascoltare lo scambio di messaggi audio con Armao. I toni non sono dei più concilianti. E le frasi, ormai consegnate all’altare dei social, sono di pubblico dominio.
Il motivo della diatriba
In una lunga diretta su Facebook, Cateno De Luca attacca l’assessore Armao sulla vicenda dei serbatoi idrici di contrada Montesanto nella città dello Stretto. Armao “meravigliao” (così apostrofato da De Luca) viene accusato di boicottare i progetti di recupero di tali serbatoi. Quest’ultimi, mai ultimati, sono di proprietà della Regione ma il sindaco di Messina li vorrebbe recuperare per bonificarli.
De Luca attacca: “Una vicenda che va avanti da due anni. Abbiamo trovato stalle abusive e discariche, una zona con amianto e molto pericolosa perché aperta al pubblico”, aggiunge il primo cittadino che si è recato per un sopralluogo a dicembre nella zona. De Luca vuole avviare i lavori il prossimo lunedì aprendo i cantieri.
Non si è fatta attendere, però, la reazione dell’assessore all’Economia e vicepresidente della Regione, Gaetano Armao: “Il Sindaco di Messina, sulla vicenda dei serbatoi idrici di contrada Montesanto, lancia provocazioni per nascondere l’incapacità amministrativa in una vicenda nella quale, invece di fornire documenti, progetti e relazioni, emette ordinanze prive di comunicazione preventiva e cerca di buttarla, come suo solito, in caciara richiamando, peraltro, circostanze inesistenti”.
Armao aggiunge: “Non si intende raccogliere contumelie ed aggressioni da chi cerca a tutti i costi la rissa per bieche finalità politiche che nulla hanno a che vedere con il merito delle questioni, ma siccome l’interesse pubblico, ed in particolare, quello di cittadini di Messina deve prevalere, si è inviata una nota, nella quale si ribadisce la disponibilità per la celere definizione della procedura, laddove l’amministrazione comunale ne abbia effettivamente l’intenzione”.
Il terreno è di proprietà dell’Eas
Il terreno risulta essere di proprietà dell’Eas, e quindi della Regione. Di ieri una lettera della Regione inviata all’amministrazione comunale nella quale si boccia il progetto del Comune perché “privo di qualsiasi allegato progettuale – si legge – o anche relazione tecnica” e invita anche ad una “maggiore collaborazione”.
Questa la scintilla, il vero proprio casus belli, che si è concretizzata con la schermaglia su Facebook. De Luca ha risposto prima cercando una interlocuzione con l’assessore via chat e poi con la diretta sul noto social dicendo: “In Sicilia oltre che di Covid si muore di malaburocrazia a causa della mala razza politica”.
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