- La somministrazione al bancone non si potrà fare prima del 1° luglio
- Lo dice una circolare del Ministero dell’interno sul Decreto riaperture
- Protestano gli associati di Fipe Confcommercio
Protestano i commercianti palermitani dopo la circolare del 24 aprile con cui il Ministero dell’Interno ritiene che il Decreto Riaperture vieta ai bar la possibilità di effettuare la somministrazione al banco. Il provvedimento sarebbe giuridicamente incomprensibile e non ha alcun fondamento di sicurezza sanitaria, secondo Fipe Confcommercio Palermo.
L’interpretazione
“Si tratta di un’interpretazione che nessuno si aspettava, considerando che il decreto non esclude espressamente il consumo al banco ma, al contrario, ha voluto specificare con quali modalità può avvenire il consumo al tavolo esclusivamente all’esterno fino al 31 maggio”, lamentano i commercianti aderenti all’associazione di categoria. “D’altra parte, dopo 14 mesi di blocco delle attività di ristorazione, almeno l’aspettativa di una regolamentazione puntuale non dovrebbe essere tradita.- continuano – in zona gialla i bar hanno sempre avuto la possibilità di effettuare la somministrazione al banco anche in virtù del fatto che si tratta di un consumo veloce, che non implica una lunga permanenza all’interno degli esercizi”.
La circolare
Stando alla circolare del Ministero dell’Interno, la somministrazione al bancone non si potrà fare prima del 1° luglio mentre a partire dal 1° giugno sarà possibile consumare al chiuso ma al tavolo. Un paradosso giuridico e sanitario secondo il Fipe. “E’ un attacco al modello di offerta del bar italiano – dichiara Antonio Cottone, presidente di Fipe Confcommercio Palermo – che si differenzia da quelli degli altri Paesi proprio perché basato sul consumo al banco. Un provvedimento punitivo ingiustificato anche sotto il profilo scientifico sui rischi sanitari che si corrono. Anzi, la scienza continua a sostenere che il rischio di contagio cresce con l’aumento del tempo di contatto.”
Chiesto intervento al Mise
Per dare voce ai 1.828 bar del territorio, Fipe Confcommercio Palermo si associa alla richiesta del presidente nazionale di Fipe, Lino Stoppani, di un intervento urgente da parte del MISE, perché ormai il tema della salute pubblica non può essere separato da quello della tenuta di un intero settore produttivo.
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