“Evitate di definirmi ribelle. Il mio è un atto istituzionale, contro un decreto che autorevoli uomini di chiesa hanno definito disumano“.
Così il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che in tre interviste a Stampa, Avvenire e Manifesto spiega le ragioni del suo no al decreto sicurezza: “È sostanzialmente un dovere, per un sindaco. Il decreto Salvini, oltre che disumano, è anche criminogeno, perché avendo abolito la protezione umanitaria arriva anche a vietare la residenza anagrafica, e crea condizioni in cui il legittimo diventa automaticamente illegittimo. Gli effetti pratici saranno la negazione del diritto alla salute, del diritto alla scuola per i figli”.
“Ci sono decine di migliaia di persone che oggi risiedono legalmente in Italia, pagano le tasse, versano contributi all’Inps e fra qualche settimana o mese saranno ‘senza documenti’ e quindi illegali. Questo significa incentivare la criminalità, non combatterla o prevenirla”, sottolinea Orlando, secondo cui “è’ una legge che viola numerose norme della Costituzione, sentenze della Consulta e la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”.
“La fuoriuscita dai centri e la mancanza di residenza genereranno gravi problemi di sopravvivenza, ma anche il difficile eventuale raggiungimento di parenti e familiari in altri luoghi d’Italia. Stiamo predisponendo un’assistenza abitativa di emergenza, anche in accordo con l’arcivescovo Corrado Lorefice, perché queste persone non si ritrovino in strada”, spiega Orlando. “Palermo, con me sindaco, cerca di restare una città accogliente”.
DSulle posizioni di Orlando non c’è solo la sinistra ma anche il commissario di Forza Italia in Sicilia nonchè presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Ma anche tanti sindaci si schierano per la ‘rivolta’.
“Condivido in pieno la posizione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando che si è schierato dalla parte dei diritti umani riconosciuti dalla Costituzione e contro le politiche che incentivano l’odio sociale e il razzismo” dice il sindaco di Fiumicino Esterino Montino. “Del resto – aggiunge – lo stesso Presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno ci ha spronati a sentirci comunità, al rispetto degli altri e a coltivare i buoni sentimenti ricordando che la sicurezza passa anche dalla tutela delle fasce più deboli e dal rispetto degli altri”.
“Ho chiesto al Segretario Generale del Comune di Fiumicino – spiega il sindaco – di convocare urgentemente una task force di giuristi per capire quale strada si possa percorrere per affiancare Palermo nella battaglia per il rispetto dei diritti fondamentali delle persone”.
“Inoltre – conclude – chiedo all’Anci e al suo presidente Decaro di approfondire la questione per capire quali azioni si possano concretamente intraprendere”.
Ma le posizioni dei sindaci non sono univoche. Udine, Gorizia, Treviso, anche le siciliane Augusta e Alcamo stanno con Salvini o almeno considerano un dovere applicare la legge. E si spaccano anche i 5 stelle che a Palermo sono sempre stati ‘diversi’. Ugo Forello capogruppo al Consiglio Comunale è con Orlando, i sindaci pentastellati no.
E Salvini, per parte sua, non cede alla tentazione del braccio di ferro limitandosi a dire: “Vuoi disobbedire, mi dispiace per i palermitani” (VIDEO)
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