Torna in funzione dopo tre mesi di stallo il depuratore di Carini di via Ciachea, rimasto inattivo dallo scorso 24 dicembre a seguito dei ripetuti episodi di furti di cavi di rami asportati dall’impianto che hanno causato lo spegnimento del quadro elettrico.

Stipulato da parte del vice direttore generale dell’IRSAP Sicilia, ingegnere Carmelo Viavattene, il contratto di gestione e manutenzione dell’impianto con l’azienda aggiudicatrice della gara, Costruzioni Dondi spa, con sede legale a Rovigo, rappresentata dal procuratore speciale Maurizio Russo.

La nuova società che ha preso in carico la gestione e la manutenzione dell’impianto di depurazione consortile e dell’impianto di sollevamento delle acque depurate alla condotta sottomarina (per la durata di Ssette mesi e per l’importo a base d’asta di € 175.263,00 oltre IVA) copre il fabbisogno del comprensorio, che interessa oltre la zona industriale di Carini (che incide nel fabbisogno totale solo per il 10 per cento), i Comuni di Carini, Capaci, Isola delle Femmine e Torretta. Della questione dell’impianto si è occupato il Commissario ad Acta Asi Palermo in liquidazione, l’ingegnere Salvatore Callari, e Rup, ingegnere Salvatore Giammusso.

L’impianto è stato rimesso in funzione mercoledì dopo il completamento dei lavori di ripristino del quadro elettrico seriamente danneggiato per i furti dei fili elettrici e dopo aver alimentato i comparti di ossidazione del depuratore stesso, per dare ossigeno ai fanghi presenti nell’impianto e prepararli a riceverei liquami.

“L’affidamento della gestione e manutenzione del depuratore consortile mette in sicurezza un presidio fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente al servizio del comprensorio, specie alla vigilia della stagione estiva balneare – dice il commissario straordinario dell’Irsap, Maria Grazia Brandara –. Ci siamo attivati sulla questione dei furti invitando le forze dell’Ordine a vigilare ulteriormente e nei mesi scorsi abbiamo ritenuto opportuno predisporre a nostro carico il servizio di guardiania notturna dell’aera industriale per evitare ulteriori danneggiamenti all’impianto già fortemente compromesso”.

Tre i furti che hanno interessato l’impianto di via Ciachea, gli ultimi due a distanza di pochi giorni l’uno dall’altra (il 13 e 18 gennaio), in cui è stato prelevato materiale e cavi di rame tranciati per diversi metri, per un danno quantificato in oltre 360 mila euro.