“Un altro detenuto ha cercato di togliersi la vita legandosi le lenzuola attorno al collo nel carcere maresciallo Di Bona, ex Ucciardone nella nona sezione”. Lo dice la segreteria regionale del sindacato Cnpp.

“Il detenuto straniero durante il controllo delle inferriate, da parte degli agenti della polizia penitenziaria, è uscito dalla stanza minacciando il personale con una lametta. Gli assistenti in servizio nel reparto sono riusciti in un primo momento a riportare la calma e lo hanno riportato in cella in attesa di un colloquio”.

Il tentato suicidio

Pochi minuti dopo il detenuto ha utilizzato le lenzuola in dotazione e ha tentato di togliersi la vita. “E’ stato soccorso dal personale in servizio e gli sono state pratiche le prime manovre di rianimazione in attesa dell’arrivo del sanitari del 118 che lo hanno trasportato in ospedale – aggiunge il vicesegretario regionale del Cnpp Maurizio Mezzatesta – Ci congratuliamo con il personale di polizia in servizio alla nona, con i medici e il personale infermieristico in servizio, che con professionalità si sono prodigati, in attesa del 118, nelle manovre di salvataggio, e il trasporto presso l’ospedale cittadino. Per questi detenuti che avevano manifestato altri atteggiamenti di malessere dovrebbero essere in altre strutture più adatte come le residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza”.

Il caso a Palermo

La scorsa settimana un altro detenuto è morto in ospedale dopo che ha tentato di impiccarsi in cella nel carcere Pagliarelli sempre a Palermo.

Detenuto ucciso in cella a Sassari

Sarà una perizia psichiatrica a stabilire se Giuseppe Pisano, il detenuto che a fine luglio ha aggredito e ucciso il compagno di cella, Graziano Piana, nel carcere di Bancali, spaccandogli la testa con uno sgabello, al momento dell’omicidio fosse capace di intendere e di volere, se lo è tuttora e se rappresenti una pericolosità sociale.

La perizia si svolgerà con incidente probatorio il 27 settembre al Tribunale di Sassari, nell’aula del gip, Giuseppe Grotteria, che
ha accolta la richiesta del pm titolare dell’inchiesta, Angelo Beccu e ha nominato come perito la psichiatra Claudia Granieri.
Altri periti di parte dovrebbero essere nominati sia dalla Procura, sia dalla difesa di Pisano: «Avevo sollecitato una
perizia psichiatrica per il mio assistito e ora per l’incidente probatorio mi riservo di nominare un perito di parte», dichiara l’avvocato Simone Vargiu, difensore dell’imputato. Anche la famiglia della vittima, rappresentata dall’avvocato Paolo Spano, si riserva dio nominare un proprio esperto per l’incidente probatorio.

Intanto il 27enne originario di Sorgono ma residente ad Austis, accusato di omicidio volontario, resta rinchiuso nel carcere di
Uta dove era stato trasferito pochi giorni dopo i fatti e dove può ricevere l’assistenza sanitaria di cui ha bisogno. Pisano, era arrivato nel carcere di Bancali la notte tra il 26 e 27 luglio, arrestato per ubriachezza molesta e maltrattamenti in famiglia.

Subito dopo il suo ingresso in cella aveva colpito Piana alla testa con un sgabello. Non è chiaro se fra i due ci sia stato prima un litigio. Piana, apparso subito in condizioni gravi, era stato trasportato dal 118 al pronto soccorso del Santissima Annunziata e poi sottoposto a un intervento chirurgico alla testa. Era morto il giorno dopo senza riprendere. conoscenza.

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