“Palermo Ambiente” ha presentato nei giorni scorsi la relazione trimestrale dei servizi di igiene ambientale fornendo una fotografia chiara di come la Rap non riesca a garantire gli standard minimi previsti dal contratto di servizio con il Comune. Per la raccolta differenziata, l’unico parametro desunto dal contratto di servizio, in ordine alla frequenza di svuotamento è l’evidente stato di tracimazione. Conseguentemente, la raccolta differenziata avviene solo per i contenitori tracimanti.
“L’obiettivo minimo prefissato dal contratto, che sarebbe del 90% di efficienza per i servizi di raccolta dei rifiuti su strada, già di per se non molto elevato, non viene raggiunto in nessuno dei servizi forniti – afferma il consigliere del MoVimento 5 Stelle di Palermo, Concetta Amella – Ogni giorno un certo numero cassonetti non viene svuotato. La cosa più grave è che il picco negativo si ha nei quartieri di Borgo Nuovo e San Giovanni Apostolo dove è stato avviata in via sperimentale la raccolta di prossimità: dai controlli risulta un’efficienza sullo svuotamento dei contenitori per la raccolta differenziata di circa il 70%, quasi una campana su tre, ogni giorno, viene lasciata piena. La situazione reale potrebbe essere anche peggiore, se fosse confermato quanto ci viene segnalato dai residenti della zona che lamentano il fatto che molti contenitori della plastica risultano non svuotati da più di una settimana, questo spiegherebbe il perché delle percentuali bassissime di raccolta differenziata registrate a Borgo Nuovo nel 2017 e 2018”.
“Purtroppo – conclude Amella – è sotto gli occhi di tutti come il problema dei mancati ritiri si stia ripetendo in maniera più grave in particolar modo nel servizio porta a porta. Il problema dei mancati ritiri si sta ripetendo in questi giorni anche con l’avvio di ‘Palermo Differenzia 2’, e i tanti sacchetti lasciati per giorni per strada, ne sono una prova tangibile. L’importo delle penali, comunicate all’amministrazione per il primo trimestre 2018, è già di 45.000,00 euro. Ci chiediamo che senso abbia investire in nuovi servizi se non si è in grado già adesso di garantirne la corretta gestione dell’ordinario e offrire ai cittadini un servizio minimo”.
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