Il gruppo dei deputati Pd sostiene la battaglia per i diritti delle persone con disabilità grave portata avanti da Davide Faraone, da nove giorni in sciopero della fame in attesa che la Regione Sicilia attivi le misure destinate ai non autosufficienti.

Sono già oltre cinquanta le adesioni dei deputati del Pd che partecipano a staffetta allo sciopero della fame insieme ai senatori e che sostengono la mobilitazione su Twitter con gli hashtag #digiunocondavide e #Musumecifirma per lanciare un appello al presidente della Regione, affinché firmi al più presto il decreto che sblocca le risorse dovute per legge alle persone con disabilità grave. E’quanto si legge in una nota dell’ufficio stampa dei Dem.

Intanto sulla vicenda interviene l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

“Contrariamente a quanto riportano alcuni organi di stampa, non esiste in Sicilia alcun blocco di risorse per i disabili. Lo sanno bene tutti i deputati regionali, anche quelli del PD, i quali dovrebbero ricordare che in Parlamento è stata votata nella legge di stabilità la norma con cui si stabilisce che “nelle more della definizione delle procedure di cui al comma 5 e della determinazione dell’importo dovuto… agli aventi diritto è erogato, salvo conguaglio, il beneficio nella misura prevista dall’art. 1 della legge regionale 1 marzo 2017, n. 4 e determinato con decreto del Presidente della Regione 10 maggio 2017, n. 545/GAB..”. In forza di tale previsione, forse ignota a chi oggi si dedica ad iniziative di mero clamore mediatico, sono stati emessi i mandati per tutti gli aventi diritto e, non ultimo, in data 19 luglio è stato pubblicato il decreto dirigenziale di impegno e liquidazione, per un importo complessivo di oltre 49 milioni di euro, a copertura dell’assegno di cura per il periodo fino al 31 luglio 2018».

E ancora: «Allo stesso modo, secondo un scelta di chiarezza normativa, il governo ha deciso di attuare la legge regionale vigente, a differenza di quanto non è stato mai fatto nella passata legislatura dopo l’approvazione della legge di stabilità, con un Decreto del Presidente della Regione, trasmesso ieri alla VI Commissione per il parere, al quale viene affidato il compito di normare in modo stabile l’accesso alle procedure del fondo disabilità; contemporaneamente, è stato predisposto dagli Assessorati dell’Economia, della Famiglia e delle Politiche Sociali e della Salute un decreto interassesoriale, che avrà cadenza annuale, con cui vengono previste le modalità di erogazione dell’assegno di cura per i disabili gravissimi e anche l’avvio delle procedure per l’attuazione dell’art. 14 della legge 328 del 2000».

«Forse nessuno vuole comprendere che in Sicilia si è passati alla gestione oltre diecimila disabili gravissimi e che la nostra Regione è quella in modo assoluto ad aver adottato la maggiore previsione di risorse. Ma non solo: siamo anche la Regione che intende porre nei contratti dei nuovi direttori generali delle ASP la erogazione tempestiva dei servizi per disabili come obiettivo a pena di decadenza».

Sulla polemica innescata dal PD, Razza ha poi evidenziato che «poichè il presidente della Regione e gli uffici degli assessorati competenti hanno predisposto gli atti necessari, la ragione di polemica che tuttora permane appare del tutto pretestuosa. Essa avrebbe forse avuto un qualche fondamento se il legislatore regionale, per iniziativa del governo, non avesse ritenuto di normare la situazione transitoria. Così non è stato e la dimostrazione è documentale: dal momento in cui si è insediato il nostro governo sono stati liquidati circa 100 milioni di euro (per il periodo 1 ottobre – 31 dicembre 2017 e per il periodo 1 gennaio – 30 aprile 2018), mentre è stata impegnata e liquidata alle Asp la somma 49.047.000 euro per coprire il periodo fino al 31 luglio».

Sostiene ancora l’assessore per la Salute: «poichè non voglio alimentare polemiche ed anzi mi auguro che esse vengano superate, risolta in via definitiva ogni questione relativa al gestione della fase attuale, la sede parlamentare potrà essere, nelle commissioni competenti, quella nella quale ciascuna forza politica potrà fornire il proprio apporto, nell’interesse esclusivo dei cittadini con disabilità e, soprattutto, nel rispetto della scelta di individuare risorse adeguate e recuperare, in un tempo ragionevole, oltre 17 anni di ritardi».