Protezione e cure garantite ai minorenni durante le fasi di salvataggio e trasferimento, nessuna forma di detenzione collegata allo status di migrante, diritto di richiedere protezione internazionale, conformità delle strutture d’accoglienza agli standard minimi per la tutela di bambini e adolescenti, procedure adatte all’età del minorenne, operatori adeguati per numero e specifica competenza, pieno rispetto del fondamentale principio del superiore interesse del bambino, decisioni orientate alla riunificazione o non-separazione familiare se coerenti con l’interesse del minorenne.
Sono alcune tra le raccomandazioni contenute nell’Appello di Palermo, un decalogo di priorità per la tutela dei diritti dei bambini e adolescenti migranti e richiedenti asilo all’interno degli hotspot, i punti di identificazione e accoglienza introdotti dall’Agenda europea sulla migrazione. Il documento, rivolto agli operatori degli hotspot, è stato lanciato oggi dall’UNICEF e dall’Intergruppo per i diritti dell’infanzia del Parlamento Europeo durante una tavola rotonda organizzata presso il Tribunale per i minorenni di Palermo dal titolo “Enhancing respect for children’s rights in the EU Agenda on migration”. Sull’argomento si sono confrontati esperti, rappresentanti delle istituzioni, sia europee che italiane, e delle organizzazioni non governative.
I flussi di rifugiati e migranti in Europa sono a livelli senza precedenti: ad oggi, circa un milione di persone, un terzo dei quali sono bambini che hanno dovuto affrontare un pericoloso viaggio verso l’Europa. La dimensione della crisi è una grande sfida per l’Europa e in particolare per gli Stati membri che si trovano sulle rotte migratorie principali. L’impatto sui bambini è senza precedenti: bambini che hanno perso la vita, persone care; bambini che hanno dovuto lasciare le proprie case e comunità. Il 2015 è stato un anno che ha visto centinaia di migliaia di bambini e loro le famiglie migrare, in un’odissea di speranza attraverso l’Europa.
“L’UNICEF ha organizzato questo primo incontro per affrontare le specifiche esigenze di protezione dei bambini e dei ragazzi nel contesto dell’Agenda Ue sulle migrazioni” – ha dichiarato Paolo Rozera, Direttore generale dell’UNICEF Italia – “E per formulare proposte al fine rafforzare l’impegno comune delle istituzioni e delle organizzazioni impegnate nella tutela dei minorenni migranti e rifugiati che arrivano in Europa.”
E’ in questo contesto che l’Unione Europea ha lanciato nel maggio 2015 l’Agenda europea sulle migrazioni che prevede 6 azioni immediate in risposta alla “tragedia umana in tutto il Mediterraneo”: operazioni congiunte per salvare vite in mare, azioni rinforzate per contrastare il traffico di persone, un approccio comune sulle ricollocazione e reinsediamento, partenariato con i paesi terzi e un approccio basato sugli “hotspot”.
“L’istituzione degli hotspot – ha sottolineato l’On. Caterina Chinnici, Co-presidente dell’Intergruppo sui diritti dell’infanzia – pone questioni molto delicate in merito alle procedure di registrazione, riconoscimento ed eventuale rimpatrio, per cui trovo di estrema importanza che in questa fase iniziale siano attuate tutte le misure necessarie per garantire il pieno rispetto dei diritti fondamentali di ciascun migrante con particolare attenzione ai minorenni”.
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