La “Anzalone Luigi”, impresa di costruzioni di San Cataldo, sta per cominciare i lavori di consolidamento lungo la circonvallazione di Valledolmo, Comune del Palermitano. Ad affidarle l’incarico è stato l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, che fa capo al governatore siciliano Nello Musumeci.

La Struttura commissariale, diretta da Maurizio Croce, porta così a compimento l’iter per mettere in sicurezza una zona nevralgica del paese, in cui ricade anche la scuola media. Da diversi anni, una serie di movimenti del terreno innescati dalle incontrollate infiltrazioni d’acqua, ha compromesso la stabilità di alcuni edifici che si trovano nelle vie Di Maria, Cascino e Vittorio Emanuele e che sono stati abbandonati dai proprietari per motivi di sicurezza.

Obiettivo dichiarato dell’intervento che sta per essere eseguito è quello di rendere questi immobili nuovamente agibili, oltre che di eliminare i rischi che gravano sulla transitabilità della stessa circonvallazione.

Come è stato evidenziato nella relazione geologica, sarà indispensabile procedere con il convogliamento delle acque piovane nel tratto a monte e a valle del gruppo di fabbricati interessati dai dissesti. Dovrà essere, pertanto, rifatta interamente la rete delle acque bianche e verranno realizzate caditoie lungo l’asse centrale della strada.

Sempre per quanto riguarda Valledolmo, e in tema di dissesto idrogeologico, il 29 ottobre scorso la Regione ha informato che sono pronti a partire i lavori per la sistemazione della strada che collega il comune del Palermitano a Vallelunga Pratameno, nel Nisseno, che da oltre dieci anni è dissestata.
La Caec di Comiso – in virtù di un ribasso del 31,2 per cento e per un importo di centoventimila euro – potrà dare esecuzione all’intervento finanziato dalla Struttura contro il dissesto idrogeologico.
L’area in questione, che ricade nel Comune di Valledolmo lungo la strada che collega il centro abitato con la vicina Vallelunga, in corrispondenza del ponte di contrada Celso, nel corso degli anni è stata interessata da movimenti franosi che hanno reso impraticabile questa arteria viaria di importanza strategica per tutto il comprensorio nel quale insistono varie case vitivinicole, attività produttive e aziende agricole. L’obiettivo è quello di restituire la piena e sicura fruibilità di questa arteria viaria che presenta avvallamenti, lesioni nel manto e carreggiate ridotte.
Da un punto di vista tecnico si procederà con il rafforzamento di un muro di sottoscarpa e con la realizzazione di uno in cemento armato su fondazione indiretta costituita da pali, per una lunghezza complessiva di 22 metri. Previste anche opere di drenaggio lato monte, per convogliare le acque drenanti al pozzetto di raccolta, e un sistema di gabbionate a valle del pendio, oltre alla regolarizzazione della carreggiata stradale e alla pavimentazione in conglomerato bituminoso.

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