Si accorciano i tempi per dirsi addio. Secondo quanto riporta l’edizione odierna del Giornale di Sicilia, si può arrivare al divorzio “in sei mesi e, se non ci sono figli, senza neanche il supporto di un avvocato”.

Tutto ciò è possibile da circa un anno attraverso gli uffici di Stato civile del Comune di appartenenza, e in Sicilia i tempi vengono più o meno rispettati.

“Anzi – si legge – dicono gli addetti ai lavori, richieste di separazioni e divorzi sono in sensibile aumento, piovono sui tavoli degli impiegati comunali, ma continuano a mantenersi alte anche in tribunale”.

Da quasi un anno in Italia è in vigore il «divorzio breve», la legge 55 del 2015, che ha portato i tempi di attesa tra la separazione e il divorzio da tre anni a sei mesi.

La norma interviene sulla disciplina della separazione e del divorzio, completando il quadro delle misure già introdotte (con la legge 162 del 10 novembre 2014) per smaltire arretrati in materia di processo civile e che ha previstola possibilità di bypassare il procedimento di fronte al tribunale mediante la negoziazione assistita da avvocati e gli accordi conclusi davanti all’ ufficiale dello Stato civile.

Si legge ancora: “Oltre ad essere cambiati i tempi, sono cambiati anche i luoghi e i modi per lasciarsi: non più soltanto in tribunale, ma anche nei Comuni, appunto, con o senza avvocati. E all’anagrafe dirsi addio costa solo 16 euro. Possono lasciarsi così soltanto coppie che arrivino alla decisione della separazione in maniera consensuale, non abbiano figli minori, disabili, o maggiorenni non autosufficienti. Dunque, coppie molto giovani o anziane”.

Nel 2015 a Palermo sono stati definiti 40 divorzi e 50 separazioni, per il 2016 si viaggia già sui 35 divorzi e 10 separazioni, già conclusi, ma sono già programmati appuntamenti per 42 richieste di separazione e 49 divorzi.
Anche a Catania i numeri sembrano consistenti: nel 2015 47 divorzi e 45 separazioni, ma nel 2016 ci si ferma ancora a 11 divorzi e 8 separazioni.

“All’inizio tra gli avvocati ci si lamentava per i tempi di attesa – racconta l’ avvocato Donatella Sanzo, presidente dell’ Associazione matrimonialisti italiani del distretto di Palermo al quotidiano – ma, avviata l’ organizzazione, c’ è stata una riduzione delle attese. È una procedura utilissima rispetto ai tempi del tribunale, ma ancora non ben rodata dagli avvocati”.